#InQuieteFacciamoloInsieme: ecco com'è andata

Il 19 maggio 2018 presso l'Angelo Mai si è tenuto il party di lancio per raccogliere fondi utili alla realizzazione di Inquiete, il festival di scrittrici a Roma dedicato al talento, l’intelligenza e la creatività alle scrittrici di ieri e di oggi.

Anche noi di RiccioCapriccio c'eravamo: lo scorso anno abbiamo scelto di essere sponsor della manifestazione e intendiamo rinnovare il nostro appoggio alle splendide ragazze di Tuba Bazar, motore di questa grande festa della cultura letteraria femminile che si terrà a Roma dal 5 al 7 ottobre.

In attesa che arrivi presto l'autunno vi lasciamo qualche foto che racconta come si è svolta la serata e i nostri ringraziamenti a tutte voi che avete voluto giocare a trasformarvi nelle scrittrici più grandi di tutti i tempi, al prode Simone Tso che si è occupato della realizzazione grafica, a Francesca HandsUp Di Giuliano di Nobodykillsunicorn per gli abiti e gli oggetti di scena, a Daniela di Dadagiu per i cappelli, alle ragazze di Tuba, in modo speciale a Viola Lo Moro che è stata disponibile e super paziente, al nostro staff (Laura, Barbara, Grazielli) e a tutti e tutte che hanno reso questa serata specialissima: Giulia AnanìaGianni Chelli di LaRoboterieLady MaruPLAYGIRLS from CARACASPiùLuceBLUEMOTIONSara De SimoneDaniele Santonicola.

Le foto sono di Chiara Pasqualini

Siamo tutt* #InQuiete

World Wide Hair Tour 2018: Riccio c'è!

Sophia Fork, modella

Dal 27 al 29 maggio 2018, nella splendida città di Parma, si terrà il WORLD WIDE HAIR TOUR 2018,  la manifestazione organizzata da Davines con i professionisti più originali e talentuosi, sempre in grado di apportare innovazione e cura al settore.

La nostra Alessandra Pucci, già vincitrice dell’edizione 2016 del World Style Contest Italia che si è tenuto a Bologna, farà parte dei 20 eccezionali hair stylist finalisti selezionati da tutti i paesi del mondo che si contenderanno il premio annuale a giudizio della categoria di esperti internazionali.

Alessandra sarà accompagnata dalla sua modella del cuore, che più incarna per il suo stile e la sua personalità, il messaggio di bellezza e benessere che vuole trasmettere: Sophia Fork, conosciuta per puro caso, anche questa volta presterà il suo volto e i suoi capelli.

Qui da Riccio siamo tutti molto felici e in ansia allo stesso tempo: teniamo incrociate le dita e chiediamo anche a voi di farlo!

Il WWHT 2018 sarà anche l’occasione per Davines di inaugurare la nuova Casa della Bellezza Sostenibile che apre le sue porte per la prima volta alla sua community di professionisti del settore proprio durante questo evento. La nuova sede del Gruppo Davines è sviluppata su un’area di 77.000 metri quadrati: di particolare rilevanza è il giardino, che occupa la metà circa della superficie complessiva del progetto. Questo spazio ha il fondamentale obiettivo di incoraggiare la biodiversità del territorio. L’architettura di questa nuova sede è stata concepita per fornire un esempio di sostenibilità e generare benessere esprimendo equilibrio tra etica ed estetica.

Come sempre vi terremo aggiornati tramite i nostri canali social, fb e ig: state con noi, sosteniamo la nostra Alessandra Pucci!

Donne gamers - Com'è cominciata

La mia storia da gamer è iniziata alla tenera età di 6-7 anni, quando i miei genitori per un bel voto a scuola mi comprarono il mitico Game Boy (una delle prime console portatili di Nintendo), e la cartuccia (oddio mi sento vecchia) di Pokémon Rosso.
A metà degli anni 90 infatti spopolavano queste creaturine collezionabili sparse per il mondo di gioco, che noi dovevamo allenare e collezionare per diventare maestri Pokémon.
L'entusiasmo e il trasporto per questo tipo di intrattenimento fu subito palese, e in men che non si dica mi ero già accaparrata la console di punta di Sony, la PlayStation.
Lì si aprì per me un mondo meraviglioso, fatto di 3D, di personaggi fuori dagli schemi, mondi fantastici e tanto divertimento.

Il primissimo gioco che comprai per PlayStation fu Crash Bandicoot 2, dove si “impersonava” un simpatico marsupiale antropomorfo intento a salvare il mondo dal Malefico Dr. Cortex (scienziato pazzo con manie di conquista del mondo).
Bisognava correre, saltare, malmenare i buffi nemici per accaparrarsi i cristalli, le gemme e la famose scatole contenenti i frutti Wumpa. Il tutto condito da una divertente grafica cartoon.

Da bambina ero attirata dal genere platform e buttai l'occhio anche su Spyro; il famoso draghetto viola sputafuoco, anche lui impegnato nel combattere i cattivoni di turno.
Collezionare oggetti, girovagare in lungo e in largo, e farsi strada a colpi di “cornate” era il fulcro del gioco. La grafica così definita per l'epoca e la possibilità di immedesimarsi in un mondo di fantasia era veramente la nuova frontiera del “gioco”, che in anni di evoluzione si sta avvicinando sempre di più al fotorealismo.

Il gioco che però ha spiazzato il dogma della ragazza dolce e indifesa è Tomb Raider.
Il primo Tomb Raider uscì sempre a metà degli anni 90, e portò aria nuova all'ideale di videogioco; infatti non si impersonava il classico omone armato fino ai denti e magari anche un po' rozzo, ma si impersonava lei; la regina delle avventure che hanno accompagnato milioni di videogiocatori nel mondo: Lara Croft. 
“Equipaggiata” di un generoso decollete che inizialmente data la carenza di pixel faceva pensare a due protuberanze di forma conica, porta con sé tutto quello in cui noi donne dovremmo credere: che possiamo essere forti e sexy allo stesso tempo, e che possiamo conservare un carattere indipendente e autoritario, proprio come quello dell'archeologa più famosa dei videogiochi.

Quando inizio a parlare di videogiochi non la smetto più, ci vediamo al prossimo post!


PINK GAMERS

di Valentina Caramignoli

Valentina è una nerd incallita, gamer fin da piccola. Divoratrice di serie tv, libri e animazione giapponese, recensisce videogiochi per la rivista VGN.

 

5 idee regalo originali per la festa della mamma

Domenica è la Festa della Mamma! Se sei in crisi e non sai cosa regalarle, qui trovi cinque idee originali per un regalo speciale.

Una foto con lei

Hai tante foto bellissime con lei scattate con il tuo smartphone: è un peccato lasciarle in digitale! Con Cheerz puoi stamparle in formato polaroid e creare un fotolibro da sfogliare insieme sorridendo. Puoi anche creare delle bellissime calamite! Più info qui
 

Un tattoo personalizzato

Tatuarvi lo stesso simbolo potrebbe essere un buon modo per stringere ancora di più il vostro legame speciale. Noi ti proponiamo i tatuaggi temporanei di Titoo For You : puoi personalizzarli come vuoi e sarà divertente farlo con lei!

Un pieno di bellezza

Adora prendersi cura di sé e non esce mai di casa senza una perfetta manicure? I buoni di RiccioCapriccio sono perfetti: scegli il trattamento che più le piace e magari fallo con lei: il tempo speso insieme è il regalo più bello.

Un viaggio solo per voi due

Un regalo che resterà un ricordo intimo per voi due: perché non organizzare un viaggio insieme? Onivà- Viaggi fatti a mano può aiutarti a crearne uno su misura per voi.

Una mostra particolare

Se la tua mamma è una super appassionata d'arte e ama le contaminazioni la MAJE - Klimt Experience a Roma è quello che fa per lei! Una vera e propria Mobile Art Opera che coniuga la spettacolarità delle proiezioni immersive su maxi schermi con una performance multimediale in cui la musica e le nuovi arti visuali realizzate con supporti digitali mobili si incontrano per dar vita ad un moderno happening di art jazz e fotografia contemporanea.

Ti abbiamo aiutato? :) Buona festa della mamma!

 

 

La casa di carta, storia di un entusiasmo immotivato

A meno che non viviate in un piccolo bunker, avrete sicuramente visto o sentito parlare de LA CASA DE PAPEL, la serie shpagnola che ultimamente ha fatto il botto su Netflix che l’ha presa da Antena 3, aka una sorta di Italia1 spagnola, ne ha modificato la durata degli episodi e l’ha divisa in due stagioni come è parso a lei. Perché comunque Netflix c’ha i poteri.

La storia è sempliciona, a tratti scopiazzata da quel bel film che è Inside Man di Spike Lee: un gruppo di disperati, capeggiato da un favoloso e irreprensibile El Professor, decide di fare una rapina alla zecca di stato spagnola.

Non ruberanno niente ma stamperanno direttamente i soldi. GENIO.

Per non farsi sgamare vestiranno gli ostaggi come loro così da confondere i furbissimi poliziotti. Nessuno sa il nome dell’altro e per chiamarsi usano tra loro i nomi di città.

Tokyo (la più bona della storia della Spagna), Berlin (cattivissimo), Nairobi (delicatissima), eccetera eccetera.

Tutto molto bello se non fosse che i buchi di sceneggiatura fanno piangere lacrime di sangue da quanto sono palesi, tipo che già al minuto 7 è tutto un “seh ciao”.

Nonostante questo io giuro non so come sia possibile ma non si riesce a smettere di guardarlo. Ti vedi la prima puntata e LO SAI che ti stanno prendendo per il culo, che lo story editor non era compreso nel budget della serie, però vai avanti fino all’ultima puntata come se fossi in botta.

Scene inverosimili oltre, ma davvero oltre, la sospensione dell’incredulità, battute orrende ed assurde, effetti speciali che mmmh insomma, storyline buttate a cazzo, ma tu te le vedi tutte 'ste puntate, e ora che fanno la terza stagione, tu la aspetti. Perché? NON LO SO. Forse perché parlano spagnolo, e lo sanno sempre tutti che “la vida es un carnaval”.


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

31 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie: puoi seguirla sulla sua pagina facebook Io veramente guarda

Inquiete facciamolo insieme! Festa di lancio

Dopo la fortunatissima esperienza dello scorso anno, torna Inquiete, il festival di scrittrici a Roma dedicato al talento, l’intelligenza e la creatività alle scrittrici di ieri e di oggi.

Lo scorso anno RiccioCapriccio ha scelto di essere sponsor della manifestazione e intendiamo rinnovare anche quest'anno il nostro appoggio alle splendide ragazze di Tuba Bazar, motore di questa grande festa della cultura letteraria femminile che si terrà a Roma dal 5 al 7 ottobre.

Chiediamo anche il vostro sostegno: il 19 maggio dalle 20.30, presso l'Angelo Mai ci sarà il party di lancio che ha l'intento di farvi conoscere questo progetto bellissimo e di appoggiarlo. Noi vi trasformeremo nelle scrittrici più cool della letteratura! 

Cosa succederà? Ecco il programma!

Una serata e una notte per contribuire al festival, per leggere, giocare e ballare insieme.

Giulia Ananìa con Serata Amorucci dedicherà una inQuieta selezione di lenti romantici

Black Drifter Gianni Chelli di LaRoboterie a farci sognare...
Lady Maru a farci ballare...
PLAYGIRLS from CARACAS a spedirci nelle sonorità più assurde...

* banchetti speciali per diventare la tua scrittrice del cuore a cura di Simone Tso e Riccio Capriccio Eco-parrucchieri e accendere di PiùLuce Fiammiferi illustrati le notti di luna piena

*ritratti inediti di Signora - Caryl Churchill a cura di BLUEMOTION 

*ampolle di Poesie Erotiche (e non solo) di donne a cura di Sara De Simone

* chicche di letture tragipoliticletterarie femministe a cura delle donne diInquiete Festival di scrittrici a Roma e Angelo Mai

* proiezione del Video di Crowdfunding e carrellata delle foto del backstage (Daniele Santonicola videomaker e Chiara Pasqualini fotografa) e molto altro ancora. 

Il costo della serata è di 5 euro + 1 per la tessera 2018. 

 

Qui tutti i link per maggiori informazioni: vediamoci, stiamo insieme, sosteniamo le donne!

Festival Inquiete sito

- evento facebook della serata

- Tuba Bazar libreria delle donne

Trucchetti per un eyeliner al top

Ciao amica dalla mano tremolante,

questo post è per te! Se ogni giorno pensi: aaaah, quanto sarebbe bello farmi una riga di eyeliner decente, aaaah quanto sarebbe bello essere in grado di non sbafarmi interamente la faccia con il pennino, aaaaah quasi quasi me lo faccio tatuare fermati: con questi trucchetti e sì, pratica, tanta pratica, diventerai più brava di Moira Orfei (che lei di eyeliner ci capiva, credimi).

Veniamo al dunque: qui sotto troverai un elenco di trucchetti che ho provato e rubato in giro da video tutorial e stalking selvaggio dei profili instagram di grandi truccatori.

1) Scegli lo strumento giusto per te

Ci sono grossomodo tre tipologie di strumenti per disegnare una riga glamorous sui tuoi occhi: matita, eyeliner liquido, eyeliner in gel. Se sei una principiante ma tanto volenterosa usa la matita, è più gestibile. Piccola raccomandazione: temperala bene prima di utilizzarla ma fai in modo che non sia troppo appuntita, ché cavarsi gli occhi non è molto trendy, diciamo. Inoltre puoi sfumare e correggere il tratto molto più facilmente.

2) Sii delicata

La prima cosa che farai istintivamente sarà tirare la palpebra per avere una base più liscia su cui muoverti. Io sono assolutamente contraria, la pelle intorno agli occhi è sottile e delicata. Se proprio non riesci diversamente cerca di tenere le dita più verso il sopracciglio.

3) Comincia dall'esterno

Sarà più facile tracciare la tua riga di eyeliner se tratteggerai la codina esterna prima. Disegna quindi il primo tratto, così potrai decidere anche l'altezza della tua coda, se in stile Winehouse o più sobria e sottile. Prosegui al contrario, esterno-interno e poi riempi di colore la tua riga.

4) Ripassa

Ora hai la tua base: per un colore più strong usa l'eyeliner liquido per ripassare la riga che hai disegnato con la matita.

5) Mai senza cotton fioc

Hai fatto un errore? Niente paura: immergi la punta di un cotton fioc nel tuo struccante di fiducia e correggi fino ad ottenere l'effetto che desideri.

6) Tieni gli occhi chiusi

Una volta che hai ottenuto la riga che ti piace ti prego, non sbattere violentemente gli occhi! Tienili chiusi fino a quando non sentirai che il liquido si sarà asciugato: eviterai l'effetto stampino.

7) A tutto c'è rimedio

La tua riga fa schifo anche se hai seguito questi consigli? Prima di lasciarti andare ad una crisi esistenziale del tipo: oh mio dio perché non ci riesco, ho le mani di biscotto usa uno sfumino e porta il colore verso l'alto e per la metà dell'arcata palpebrale: una riga di eyeliner ha in sé il potere nascosto di trasformarsi in uno smokey eye!


Ph. Federico Massimiliano Mozzano

SHUT UP AND TAKE MY MAKE UP! COME ESSERE SE STESSE MA MEGLIO

di Tamara Viola

Una donna dalla chioma sobria. Beauty digital strategist, nella vita dentro l'internet prepara per le aziende più cool strategie digitali con l'eyeliner. Socializza molto, online e offline. Puoi leggere i suoi deliri su Citazionisti Avanguardisti o scoprire cose del suo lavoro qui. Nel tempo libero si imbelletta, legge e fa parlare i biscotti.

Cruor - Sangue sparso di donne, la personale di Renata Rampazzi

#RiccioRecommends è la rubrica che ti segnala eventi imperdibili. Come sai RiccioCapriccio è sempre dalla parte delle donne e combatte attivamente perché vengano rispettate. Per questo abbiamo scelto di segnalarti, grazie al nostro cliente Giorgio Treves, la personale di Renata Rampazzi, CRUOR - sangue sparso di donne dal 6 aprile al 17 giugno 2018 nella Sala Borges della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

L’esposizione, accompagnata da un catalogo con uno scritto inedito di Dacia Maraini e da un testo critico di Claudio Strinati, ruota attorno al tema della violenza nei confronti delle donne, argomento di urgente quotidianità e che riguarda tutti i paesi del mondo, da quelli economicamente più avanzati a quelli più arretrati.

Renata Rampazzi rielabora la tematica della violenza, del sangue, del dolore che aveva segnato la sua produzione artistica, degli anni settanta/ottanta, e lo affronta attraverso una serie di nuovi lavori, realizzati con materiali e forme nuove per comunicare in maniera più diretta e coinvolgente.

Ecco come racconta CRUOR Renata Rampazzi: "Di fronte alla dilagante violenza sulle donne, alla prevaricazione delle anime e dei corpi non è possibile chiudere gli occhi, fare finta di niente. Siamo tutti coinvolti, direttamente interessati, e dobbiamo essere partecipi, ognuno con il proprio senso di giustizia, con le proprie forze, le proprie azioni, la propria responsabilità.

In questo senso anche le arti devono svolgere un ruolo di stimolo. Di provocazione. Di riflessione. Di presa di coscienza. Di ribellione.

L’artista è il testimone del tempo nel quale vive.

Già alla fine degli anni ’70 il tema della violenza, delle ferite, del sangue, del dolore faceva parte del mio universo creativo. Molte mie opere portavano tracce del mio turbamento di fronte a quelle manifestazioni esistenziali di sopraffazione maschile.

Oggi, oppressa dalla recrudescente violenza, sento l’urgenza di ritornare su questo tema. Mi sembra di non averlo esaurito. Reclama un mio rinnovato impegno e bisogno di approfondimento creativo, esistenziale e artistico. Sento la vita come un conflitto, uno scontro di forze, in cui siamo immersi, e che, da attori e vittime, siamo chiamati a affrontare e dominare. Non mi basta più una gestualità liberatoria e di ribellione, devo cercare materiali più direttamente comunicanti, privilegiare l’urgenza dell’azione e il coinvolgimento fisico. Non le tele classiche ma le garze e pigmenti cromatici che rimandano alla medicina e alle cure, e sono strumenti non della mia creatività, ma della realtà che mi avvolge. Devono formare un percorso in cui il visitatore dovrà sentirsi coinvolto fisicamente e emotivamente”.

Vi lasciamo tutti i contatti e le informazioni, l'ingresso è libero. 

CRUOR - sangue sparso di donne

Venezia, Fondazione Giorgio Cini (Isola di San Giorgio Maggiore)

6 aprile - 17 giugno 2018

Orari: dalle 10 alle 18; chiuso il mercoledì

Ingresso libero - mostrarenatarampazzi@gmail.com

 

 

 

Informazioni

 

 

 

#Sal8 - I Tabù sessuali: ecco com'è andata

Giovedì 12 aprile alle 19:00 da RiccioCapriccio si è tenuto l'ultimo incontro di questa stagione di #Sal8, il salotto femminista al 100%, il primo tenuto in un salone di parrucchiere, un luogo che invita a parlare di sé, a esporsi, a dire la propria, in collaborazione con Tuba Bazar, la libreria delle donne.

#Sal8 è uno spazio tutto al femminile, in cui riunirsi e confrontarsi. Abbiamo deciso di lanciarci in questa impresa non solo perché crediamo e incoraggiamo la libertà di espressione e l’unicità di ognuna come fonte di ricchezza collettiva ma per regalare a tutte le donne un'occasione di confronto, uno spazio in cui poter dire quello che sentiamo senza imbarazzo, uno spazio in cui sentirsi comprese, al sicuro.
Questo incontro è stato dedicato a I tabù sessuali e senza falsa modestia possiamo dire che è stato uno degli eventi più belli mai tenuti da Riccio. Voi eravate tantissime, attente, partecipi e pronte al confronto guidate dalle nostre eccezionali ospiti, che hanno riportato la loro esperienza e visione, arricchendo e stimolando la conversazione. Ideatrici del format, Alessandra Di Pietro e Alessandra Pucci hanno introdotto la serata.

Slavina ci ha parlato del tabù sessuale più grande, quello dell'ammettere che non si fa sesso da molto tempo. Spesso ci sentiamo quasi costrette a dire che abbiamo una vita sessuale attiva ed eclatante: per mille personalissimi motivi potrebbe non essere così. E non c'è niente di strano.

Anita ci ha invece portato nel mondo del fetish raccontandoci con grazia e ironia le mille sfumature erotiche che ogni oggetto può assumere, anche quello che crediamo improbabile.

Tiziana ci ha invece raccontato come aprire una boutique erotica a Roma sia stata una scommessa vinta e che le donne e gli uomini sono, al contrario di quello che si crede, pieni di curiosità e di desiderio nel provare cose nuove.

Viola ha connotato il tabù sessuale dal punto di vista sociale e politico ed ha sottolineato l'importanza dell'avere una comunità con la quale confrontarsi attivamente.

Abbiamo avuto l'occasione di vedere anche le illustrazioni erotiche di Roberta Soru.

Siamo felicissimi di aver organizzato un evento così: tenete d’occhio la nostra pagina e iscrivetevi alla nostra newsletter per non perdere i prossimi!

Grazie a tutte voi per aver partecipato e alle nostre ospiti che hanno reso l'atmosfera intima e libera. Sulla nostra pagina facebook trovate tutte le foto dell'evento.

A presto!

 

Revenge: gli Hamptons, i ricchi, i complotti

Qualche anno fa è andata in onda una serie BELLISSIMA talmente assurda che faceva il giro e diventava plausibile.

La protagonista di Revenge è Emily Van Camp, aka Amy di Everwood, aka Amanda Clarke, aka Emily Thorne. La storia è semplice: un uomo buono incastrato da gente cattiva è fatto passare per terrorista e la figlia che con un'altra identità cerca, riuscendoci, di rovinare la vita di tutti i coinvolti nel gomblottohhh per vendicare l'amato padre.

È tutto bellissimo, almeno fino alla terza stagione dove veramente uno alza le mani e dice Vabbè dai però basta dateci pace. I ricchi qua sono ricchissimi, i cattivi cattivissimi e i buoni, ehi, buonissimi. Uno dei più riusciti è senz'altro Nolan Ross, l'amico genio nerd miliardario con degli outfit incredibili.

Subito dopo c'è lei, Victoria Grayson. L'infame per eccellenza, una delle donne più orrende mai state scritte, quindi ovviamente splendida.

Se le prime puntate della prima stagione risultano un po' ripetitive con dinamiche sempre uguali, da metà è tutto un pem pem pem APPLAUSI SIORI E SIORE!


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

31 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie: puoi seguirla sulla sua pagina facebook Io veramente guarda

Sal8 - I tabù sessuali

C'è un invito speciale per te! Sarai dei nostri?

Giovedì 12 aprile alle 19.00 ci sarà il nuovo incontro di #Sal8. Parleremo di tabù sessuali.

Conosci già #Sal8?

Lo scorso febbraio abbiamo inaugurato la prima stagione di #SAL8, un nuovo format che ospitiamo, un luogo dove si parla senza pregiudizi e stereotipi degli argomenti che toccano la vita di ognuno di noi, mettendo in campo idee nuove.

Abbiamo trattato di maternità surrogata, di capelli sotto il velo, di giustizialismo e garantismo, di hate speech e in tutte le occasioni la partecipazione è stata attenta e generosa.

Da sempre crediamo e incoraggiamo la libertà di espressione e l’unicità di ognuna come fonte di ricchezza collettiva: per questo Sal8 ha cambiato veste e si è trasformato nel primo spazio libero femminista al 100%, il primo tenuto in un salone di parrucchiere, un luogo che invita a parlare di sé, a esporsi, a dire la propria.

Per farlo abbiamo chiesto la collaborazione di Tuba Bazar, la libreria delle donne che si trova in via del Pigneto 39 a Roma.

Il secondo incontro “Sal8 - I tabù sessuali” vuole darti l’occasione di confrontarti con altre donne sulla sfera della sessualità, sui tabù, le paure, le fantasie inconfessate, le ansie, i sensi di colpa, retaggi socio-culturali che spesso ci fanno sentire in imbarazzo e ci costringono a fingere e mentire sui nostri reali desideri.
Vogliamo sentire la tua voce: ti aspettiamo il 12 aprile alle 19.00 in via di San Giovanni in Laterano, 142.

Con noi saranno Alessandra Di Pietro, giornalista di Gioia!, Viola Lo Moro, socia di Tuba, libreria delle donne, Anita Dadà, fotografa e Mistress, Tiziana Russo, fondatrice di Zou Zou - Sensual Entertainement e special guest Slavina, porno attivista.

L’ingresso è gratuito e riservato ad un pubblico femminile.

Per prenotare il tuo posto invia una mail a info@ricciocapriccio.com newsletter indicando il tuo nome e un recapito telefonico.

Se hai voglia di invitare le tue amiche condividi questo post oppure usa l'evento che abbiamo creato sulla nostra pagina facebook.

Non vediamo l'ora di abbracciarti!

[Ti piace questo invito? L'ha realizzato per noi Alessandra Meneghello, che è bravissima]

La fatica nello sport è sofferenza ma fino a che punto ne vale la pena?

“Correre con il mal di gola”, “correre con l’influenza” “correre con il male al ginocchio”, “correre con la testa che gira”. Ah, se Google potesse parlare, quante ce ne racconterebbe sui runner che cercano scuse per a) non uscire ad allenarsi b) uscire ad allenarsi nonostante febbre a quaranta o infortuni che in una condizione normale non avrebbero problemi a sfruttare per farsi portare colazione, pranzo e cena a letto.

Mi sono chiesta spesso quale sia il confine tra “scusa” nel senso di “lagna” per non uscire a correre e invece “seria ragione per evitare di peggiorare le proprie condizioni”.

Chi conclude una maratona dopo essersi infortunato in gara è un eroe o un cretin..., ehm, una persona poco saggia? Sfidare l’influenza per andare in palestra è segno di grande motivazione e resilienza oppure una stupidaggine che può farci stare peggio? Fino a che punto il “dolore” è una scusa e quando invece diventa impedimento serio, e finisce per mettere a rischio la nostra salute?

Nei gruppi Facebook di runner se ne leggono di tutti i colori su questo tema. Perché è un sport che crea dipendenza - il runner’s high, lo “sballo del corridore” è un fatto scientificamente provato - ed è difficile trovare qualcuno in grado di smettere all’improvviso. Anche quando si infortuna seriamente. Tanto che la “frattura da stress” è una delle più comuni lesioni alle ossa dei podisti che hanno continuato a fare attività fisica nonostante gli “alert” del corpo che, prima di rompersi, si infiamma e ti chiede di rallentare. E da una frattura da stress si recupera solo stando fermi per dei mesi, MOLTI mesi. Lo scorso luglio avevo un dolore alla tibia che mi ha fatto avere incubi sul fatto che potesse essere proprio un allarme pre-frattura. Per un mese non ci ho corso su. Sapevo che stavo perdendo forma, ma lo spettro della totale immobilità mi ha trattenuta dal fare sciocchezze. Quello, e la saggezza del mio allenatore, che si arrabbia non poco quando scopre che qualcuno di noi ha corso sopra dei sospetti infortuni o anche solo con la febbre, mettendo a rischio l’intera stagione.

E allora perché gli ultra maratoneti, quelli cioè che si spingono oltre i 42km per fare i 50, 60 100km di corsa sono considerati con ammirazione? Di dolore ne provano non poco durante le competizioni.

Così gli atleti paralimpici, se ci pensate. Non avevo mai riflettuto sul fatto che correre con le “lame da corsa”, come si chiamano le protesi per chi corre con arti artificiali, potesse essere doloroso. Poi un giorno ho guardato tutti i video di Giusy Versace che ho trovato in rete. Avevo un’ottima scusa per perdere tempo così: dovevo lavorare a un progetto di raccolta fondi per un’associazione che si occupa di sport e disabilità e volevo capire cosa si prova a correre con gli arti amputati. Mi ha colpito la sua intervista alle Invasioni Barbariche, di qualche anno fa, dove racconta la sua evoluzione dopo l’incidente, la difficoltà con le prime protesi, la sofferenza dei muscoli che devono imparare nuovi movimenti. Ad un certo punto Daria Bignardi le chiede: “E ora invece corri, fai le Olimpiadi, non fa più male?”

“Certo che fa male”, risponde Giusy. “Solo che ti abitui”.

Sono rimasta a bocca aperta. Perché, come sempre, quello che vedi non è mai solo quello che c’è. Ti immagini la fatica, ma non il dolore.

Forse il confine tra stupidità ed eroismo è questo: quando la sofferenza è parte della tua condizione, quando sai che qualcosa non può cambiare perché è diventato parte di te (penso ai tanti runner con la t-shirt “corro perché ho il cancro” incontrati a New York), e correre migliora la tua vita, non la peggiora, allora è il caso di uscire e allenarsi.

Se invece “l’unica cosa che ti fa stare bene è la corsa”, anche quando distrugge il tuo corpo, è il momento di fermarsi. E farsi qualche domanda sulla propria condizione mentale, oltre che fisica.

Quel giorno, dopo aver visto l’intervista a Giusy Versace, mi sono ricordata di tutte le volte che ho googlato “allenarsi con un leggero mal di testa”. E ho messo le scarpe da corsa.


SHOOT THE RUNNER

di Donata Columbro

Giornalista e consulente digitale con una missione: aiutare le storie a incontrare i lettori. Scrive di Africa e attivismo digitale su  InternazionaleWired ItaliaVita.it. Corre per godersi Roma quando non c'è nessuno per strada e lo racconta spesso su Snapchat (@dontyna).

Plopping: un metodo naturale per asciugare i tuoi ricci

Ciao amica dai ricci ribelli, hai mai sentito parlare del plopping?

Si tratta di un modo naturale e semplice per asciugare i capelli ricci, rendendoli definiti e con zero effetto crespo. Vuoi provare? Ti spieghiamo subito come farlo!

Ecco cosa ti serve:

- un asciugamano in microfibra o una vecchia t-shirt,

- phon con diffusore,

- il tuo prodotto preferito per lo styling dei ricci,

- un po' di tempo per te!

La tecnica del plopping ha un vantaggio: riduce quasi a zero l'uso del phon (il calore rende i capelli secchi) e aiuta l'ambiente. :)

Procediamo?
Lava i capelli come sempre usando shampoo e conditioner adatti ai ricci. Noi ti consigliamo la linea Love di Davines Italia, all'Oliva minuta di Sicilia, dal profumo fresco e agrumato. Dopo averli lavati, tamponali delicatamente e applica il tuo prodotto per lo styling preferito.


Eccoci pronti al plopping: appoggia un asciugamano in microfibra o una vecchia t-shirt di cotone su una sedia, mettiti a testa in giù e appoggia i capelli al centro senza distenderli per tutta la lunghezza. Ora fingiti la principessa Leila: chiudi l'asciugamano attorcigliando le estremità laterali e fermale sulla nuca.

Ora attendi il tempo di posa per far sì che si asciughino il più possibile: ti consigliamo di utilizzare questo metodo soprattutto durante la bella stagione. Libera i tuoi ricci dall'asciugamano e completa lo styling passando il diffusore per qualche minuto.

Sulle nostre stories di instagram trovi ogni giorni beauty tips per i tuoi capelli: seguici, ci trovi come @ricciocapriccio_roma!

 

 

5 regali last minute per il tuo papà

Oggi è la festa del papà e sei nel panico perché non hai trovato nessun regalino da fargli?

Qui ti diamo cinque idee last minute e quasi a costo zero :)

1) Un biglietto personalizzato

Un biglietto preparato con le tue mani è un gesto semplice e sempre apprezzato: ti bastano un po' di cartoncino bianco o colorato, matite, penne e un po' di fantasia! In questo video trovi qualche idea a cui ispirarti per realizzare la tua card.

2) Un po' di tempo insieme

Hai sempre poco tempo per stare con lui: che ne dici di organizzare un'uscita insieme? Potresti acquistare i biglietti per la mostra di quell'artista che gli piace tanto o scegliere un film e guardarlo insieme sul divano. A Roma c’è un’esposizione bellissima dedicata ai Pink Floyd!

3) Una foto ricordo

Hai delle foto che ti ritraggono con lui, magari anche buffe? Ti basta farne stampare una e incorniciarla: sarà un pensiero dolce.

4) Un trattamento di bellezza da RiccioCapriccio

Come saprai, Riccio si occupa anche di curare la bellezza maschile: se il tuo papà cura la sua barba come se fosse un trofeo potresti regalargli un'ora tutta per sé di coccole.

5) Siete lontani?

In questo ti aiuta la tecnologia: trova un po' di tempo per lui oggi e usa Skype per fare una lunga chiacchierata.

Se questo post ti è stato utile condividilo! <3

How to: come usare la piastra per un liscio perfetto

Cut&styling: Laura Towers

Come usare la piastra per ottenere un liscio perfetto? Qui trovi i nostri consigli.

1) Poco ma buono

Sottoporre i capelli a fonti di calore continue non è una buona idea. Usare la piastra due volte alla settimana al massimo può aiutarti ad avere capelli lisci e sani.

2) Scegli la piastra giusta

Sul mercato ne trovi di ogni tipo: la nostra preferita, che usiamo anche in salone, è la The Original Iron di Cloud Nine.   Le sue lamelle di ceramica a minerale infuso assicurano capelli luminosi e sani mantenendone l’idratazione. Grazie alle diverse regolazioni di temperatura alta media e bassa, puoi scegliere quella che più si adatta ai tuoi capelli.

3) Asciuga perfettamente i capelli

Passare la piastra sui capelli umidi è una pessima idea! Rischi di sfibrare i fusti e a causa dello sbalzo termico (il calore della piastra fa evaporare velocemente l'acqua) i capelli si disidratano e diventano secchi e opachi. 

4) Ricordati di usare un termoprotettore

Per proteggere i capelli dallo stress termico, usa un termoprotettore: il nostro preferito è il Melu Hair Shield di Davines ricco di pantenolo che idrata e regala splendore. Ti basta spruzzarlo prima dell'uso della piastra.

5) Prenditi il tempo giusto

Separa i capelli in ciocche e inseriscile una per una nella piastra, partendo dalla radice dei capelli. Stira la ciocca scendendo delicatamente verso le punte. Non ripassare in continuazione: scendi lentamente in modo da avere la stiratura perfetta praticamente da subito.

6) Tieni pulita la piastra

L'uso dei prodotti di styling sporca la piastra e ne rende l'utilizzo meno efficace. Ti basta un panno umido e qualche goccia di alcol. Ricordati di asciugarla bene e conservarla in luoghi non umidi e lontani dall'acqua.

E tu come usi la piastra? 

8 marzo 2018

Amiamo le donne. Sono le nostre compagne, le nostre mamme, le nostre amiche, le nostre colleghe di lavoro, le nostre clienti ma sappiamo che per raggiungere l'uguaglianza, per porre fine alla violenza c'è ancora tanto da fare.

Qui ti elenchiamo tre cose belle che puoi fare oggi, per te e per tutte le donne della tua vita.

1) Acquistare #QuellaVoltaChe - Storie di molestie - che esce per Manifesto Libri proprio oggi. Lo trovate in libreria, oppure su http://www.manifestolibri.it , anche in e-book. Il ricavato sarà devoluto alla Casa Internazionale delle Donne di Roma.

2) Partecipare a Feminism, la fiera dell'editoria femminile, che si terrà a Roma da oggi fino all'11 marzo. “Feminism” è un evento organizzato da sole donne: Maria Palazzesi e Giovanna Olivieri dell’associazione Archivia e Stefania Vulterini della Ediesse edizioni tra tutte. L’evento è sostenuto anche da Iacobelli editore e Odei.

Per la prima volta in Italia una manifestazione tutta incentrata sull’editoria femminile, che focalizzerà l’attenzione sui punti fondamentali della produzione e della pubblicazione di un libro da parte delle autrici e delle editrici italiane.

3) Parlare a tutte le donne che conosci di Un Taglio Solidale, l'associazione sociale e culturale che è un progetto di solidarietà tra donne per aiutare quelle donne più colpite dalla crisi economica. E' organizzato da RiccioCapriccio: stiamo lavorando per farlo ripartire e presto ci sarà una nuova data. Stay tuned!

 

Ho scelto di non dovermi più scusare per il mio essere donna e per la mia femminilità. E voglio essere rispettata in tutta la mia femminilità, perché lo merito.

— Chimamanda Ngozi Adichie

Le nuove donne della musica italiana

Di quote rosa ne udiamo parlare tutti i i giorni, ne abbiamo sentito la scia persino a Sanremo 2018 reo di avere appena quattro cantanti donne (su 20 campioni) in gara. Femmine bistrattate nelle sette note? Ma non pensateci nemmeno. Il canone musicale tende ad essere testosteronico più per abitudine che per reale differenza di talento. Da Clara Schumann in avanti, sollevare dall’anonimato le musiciste brave significa rendere giustizia a canzoni, composizioni, voci troppo presto archiviate, o a rischio calderone indefinito. Se anche voi avete la curiosità della ricerca, abbiamo selezionato un piccolo gruppo di cantautrici italiane supercontemporanee, superbrave, che ogni giorno faticano per affermarsi e vivere di musica (che assieme al giornalista e all’artista è tipo la professione più da fame che ci sia).

Joan Thiele

Emersa grazie alla viralità della sua cover acustica di Hotline Bling di Drake, Joan Thiele non è propriamente “indie” visto che pubblica con una major e l’avrete sentita sicuramente in tante radio col singolo Save Me.

Chiara Dello Iacovo

Il passaggio al talent show The Voice e a Sanremo 2017 è stato la vetrina pubblica per questa brava cantante e autrice. La sua Introverso è pop divertente e ben scritto, come tutto l’album Appena sveglia.

Ilaria Porceddu

Anche per lei un talent (X Factor prima edizione, addirittura), ma una decisa virata per maturare in modo intelligente. Una voce incredibile, canzoni sensuali e un recupero linguistico tutto da ascoltare (sì, canta anche in sardo).

Adele Nigro (Any Other)

Adele è considerata la it-girl del mondo indie e a lei questa definizione non interessa minimamente (per questo la amiamo). Guida gli Any Other cantando in inglese ed è una brava chitarrista rock, ora in tour con Colapesce cui presta anche la sua voce.

Priscilla Bei

Un’altra che è passata indenne dai talent (X Factor 2009) e che prova a sperimentare un incrocio tra pop e jazz, cambiando diversi musicisti nella sua ricerca.

Giorgieness

Dietro il nome c’è Giorgia D’Eraclea, frontwoman e mente del progetto che coinvolge diversi musicisti al suo servizio. A ottobre è uscito l’album Siamo tutti stanchi. Da vedere assolutamente dal vivo.

Maria Antonietta

Dopo tre anni di silenzio, Maria Antonietta è tornata nel 2018 con il nuovo album Deluderti, dove il cantautorato italiano ispirato da Carmen Consoli e Nada incrocia una produzione vintage.

Giungla

Viene da Bologna Emanuela Drei in arte Giungla, già voce e chitarra della band Heike Has The Giggles ed ex bassista di His Clancyness. Rock’n’roll oscuro e ben scritto, in grado di far sperare bene per il futuro delle chitarre nella musica (in un’epoca di elettronica)

Margo Sanda

Un EP all’attivo per Margherita Capuccini in arte Margo Sanda, che scrive canzoni in punta di dita e registra con pochissimi strumenti. Assieme alla succitata Joan Thiele, altro nome da non perdere, sarà una delle musiciste italiane al prossimo SXSW di Austin, in Texas.

Verano

Il nome originale è Anna Viganò, bresciana di nascita e milanese di adozione, e il suo nuovo album esce in questi giorni. Ispirata da Cristina Donà nella scrittura ma con un uso intelligentissimo dell’elettronica e delle atmosfere rarefatte, Verano merita più di un ascolto.


MUSIC IS MY RADAR

di Arianna Galati

Scrivo di musica e parlo in radio: due dei lavori più belli del mondo. Collaboro con OnstageMarieClaireNanopress e QNM. Se non sono in giro a caccia di storie, coccolo il gatto o cucino verdure.

Riccio in Japan: ecco com'è andata!

Dall’11 al 22 gennaio le nostre adorate Alessandra e Laura sono state in Giappone per realizzare uno shooting esclusivo con Munenari Maegawa.

Munenari Maegawa è un giovanissimo artista, fotografo e graphic designer giapponese che si occupa di moda e styling, avvalendosi della collaborazione di make up artist di grido e stylist internazionali.

Ecco cosa ci hanno raccontato di questa fantastica esperienza.

Laura: “Appena arrivate a Tokyo mi è sembrato di entrare in un’altra dimensione. Tutto è curato nei minimi dettagli: dalla città all’abbigliamento delle persone, al cibo, all’organizzazione del lavoro. Ero preoccupata all’idea di dover lavorare con persone dalla cultura completamente diversa dalla nostra ma ci hanno accolti benissimo e messo totalmente a nostro agio.

Abbiamo realizzato il nostro shooting lavorando sulle parrucche: per me è stata un’esperienza totalmente nuova. Quando tagli e realizzi uno styling su parrucca è completamente diverso: i capelli si muovono diversamente e cadono sul viso in modo particolare. Mi è molto piaciuto il senso di rispetto e dovere che hanno verso il lavoro: rispettano i tempi e gli spazi altrui pur rimanendo estremamente creativi.”

Alessandra: “Ogni persona creativa dovrebbe vivere un’esperienza a Tokyo. Basta attendere la metropolitana per sentirsi subito in un saggio di moda e cultura. A Tokyo non esistono i trend: tutti si vestono e si pettinano a seconda del loro gusto, del loro umore. Pur essendo molto legati alla loro cultura, molto rispettosi, nello stile amano osare, innovarsi.

Avevo già lavorato sulle parrucche quando rivestivo il ruolo di caporeparto per la Premiata Ditta. Ho imparato però cose nuovissime e apprezzato molto l’energia che si è instaurata con il gruppo di lavoro. Tutto si è mosso con uno spirito di grande condivisione, di semplicità, senza inutili gerarchie: l’intento era finalizzare un’idea e lasciare esplodere la creatività. Flavia ci ha aiutato tantissimo nell’azzerare le barriere culturali. Sono molto grata di aver lavorato con un team così speciale”

Hanno realizzato due shooting, ideati prima su moodboard: uno partito dall’idea del nostro logo, una donna con i capelli super ricci e l’altro invece in contrasto, sia per i colori che per le geometrie.

La prima modella ha i capelli ricci e super vaporosi ma i colori sono pastello, chiari, luminosi, eterei.

La seconda modella invece ha colori più scuri, un taglio più rigoroso e più grafico.

Alessandra e Laura hanno avuto l’onore di collaborare con Kenji Matsushita, stylist, Munenari Maegawa, fotografo, Yukihisa Murayama, stylist e Chihiro Yono, fashion stylist.

Godetevi la gallery con i momenti salienti del viaggio e dello shooting!

Grazie sempre per il vostro sostegno: どうもありがとう


The Marvelous Mrs. Maisel

Amy Sherman Palladino is back, ladies and gentlemen.

Amazon Prime le ha dato uno show tutto suo ed io non potrei esserne più contentona.

Fine anni '50, una perfetta ragazza ebrea sposa un impiegato con velleità da stand up comedian incapace a far ridere mentre lei è una cabarettista nata ma ancora non lo sa.

 

C’è il femminismo quello simpatico, non quello alla cazzo di cane di She’s gotta have it; ci sono gli attori feticcio della Palladino, ci sono i costumi perfetti e coloratissimi di quegli anni lì, ci sono gli ebrei (gotta love gli ebrei), c’è una protagonista adorabile ma che ti sta anche un po’ sul cazzo e poi no. Ma soprattutto, ci sono I DIALOGHI DELLA PALLADINO. Quelli tutti veloci velocissimi che se starnutisci ti perdi una battuta perfetta e devi tornare indietro. C’è pure l’assurdo mondo dello stand up comedy, tuttora un po’ maschilista figuriamoci 50 anni fa in America.

La serie ha già vinto due Golden Globe (miglior attrice e miglior comedy-musical, mica cazzi)

Su Prime video fanno poi una cosa molto carina che alla gente appassionata di musica (non me) è molto utile. In ogni scena, sulla sinistra se vuoi c’è titolo ed artista della canzone che stanno cantando o che fa da sottofondo. Insomma ti mettono in diretta la colonna sonora. Carinerie gradite insomma.

Manco a dirlo, il pilot della fantastica signora Maisel è una delle produzioni più viste di Amazon che, datemi retta, produce dei gioiellini incredibili e spesso bistrattati da tutti.

Se con lo stile della Palladino ci andate a nozze amerete TUTTO TUTTO TUTTO. E vorrete assolutamente i vestitini da casalinga ebrea, perché sono bellissimi.


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

31 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie: puoi seguirla sulla sua pagina facebook Io veramente guarda