AAVV, Quello che hai amato, undici donne, undici storie vere

Quello che hai amato, undici storie di donne che lo fanno meglio. Sì, scrivere. @DeLempicka

AAVV Quello che hai amato Utet pag. 203

Riportiamo qui l'incipit di ogni racconto, perché sono tutti bellissimi.

Nadia Terranova, ME 619753

Fu sporgendosi dal finestrino di una Fiat Panda bianca targata ME 619753 che mia madre venne a dirmi che potevamo rinascere.

Mari Accardi, Imparare il mio nome in Irlanda

Il mio pseudo-figlio si chiamava Conall Whalen e aveva dei ricci così gialli che mi facevano pensare a una torta mimosa.

Giusi Marchetta, Acqua

Era quasi estate e io lo aspettavo al tavolino di un bar leggendo un libro che mi piaceva davvero.

Carolina Crespi, Ventitrè

Io ho trent'anni, Daniele ventitrè. Ci siamo seduti fuori, anche se è febbraio, e la primavera non è nemmeno all'orizzonte.

Raffaella R. Ferrè, Napoli quando devi attraversare la strada

Chiamavo mia nonna e mia madre, la lavanderia dove avevo dimenticato quel vestito.

Claudia Durastanti, Da Mario Merola a Kendrick Lamar: storia d'amore senza nessuna separazione

Sono nata a un minuto da mezzanotte in un giorno d'estate, dopo svariate ore di travaglio e un intervento che ha messo quasi a repentaglio la vita di mia madre.

Giulia Altamura, Tutti i luoghi del mio abbandono

Mi sono spesso domandata quale sia l'elemento irriducibile, la nostra definizione, ciò che ci rende un grado di rimanere noi stessi, nonostante quanto potremo cambiare o tutto quello che saremo costretti a perdere.

Flavia Gasperetti, Gioia e Fosco

I personaggi di questa storia si chiamano Gioia e Fosco, perché un nome bisognava pur darglielo.

Chiara Papaccio, Twin Peaks per principianti

Lo scorso inverno, per una serie di circostanze metereologiche straordinarie, sono rimaste bloccate sia la ferrovia che quasi tutte le strade in uscita del paese.

Serena Braida, La sugna

Carl non è un professionista. Ha cambiato almeno quattro corsi universitari, e passa le giornate provando droghe, principalmente anfetamine sotto forma di pillole dimagranti che rimedia da studentesse sovrappeso e indecise, e scavando la propria presenza sul divano.

Violetta Bellocchio, L'ospite non dorme mai

C'è un film uscito lo scorso autunno, The Guest. Fino a qui, il film intero, dall'inizio alla fine, l'ho visto tre volte.

#Beautytip: La manicure, the right way

Sei stata dalla tua estetista di fiducia: le tue mani imploravano pietà e adesso sono bellissime, curate, morbide, con le unghie laccate di un colore da urlo. Le guardi continuamente, ti senti chic, pensi Lady Gaga con un: che pivella! ti chiedi perché non lo fai più spesso, che le mani sono il tuo biglietto da visita e altre storie che hai letto sulle riviste di moda.Hai ragione cara amica, hai ragione. Qui parte però la vocina interiore che ripete come un mantra: durerà poco, durerà poco e guardi alla montagna di piatti che ti attende nel lavello con un moto di repulsione. Ok, fai un respiro profondo, noi di RiccioCapriccio possiamo aiutarti! Ti lasciamo qualche indicazione furba e low cost per il mantenimento della tua manicure (e per cambiare colore senza l'effetto Pollock).

Lo scrub Nei giorni successivi alla manicure è importante tenere sempre idratata la pelle delle mani e la zona intorno alle unghie, per evitare che si sollevino fastidiose pellicine. Ti basta aprire la dispensa: mescola un cucchiaio di miele e un cucchiaino di zucchero di canna. Massaggia a lungo senza troppa pressione e poi risciacqua con acqua tiepida: eliminerai le cellule morte e la pelle sarà giovane e fresca. Concludi con un velo di crema idratante.

Le unghie Se lo smalto non ha retto le gioie della vita quotidiana, eliminalo con un solvente senza acetone. Non c'è niente di più sciatto delle unghie con una laccatura scrostata. Una volta eliminato, passaci qualche goccia di olio di mandorle dolci più uno spruzzino di limone: un mojito idratante e schiarente per le unghie, che torneranno chiare, lucide e nutrite.

Lo smalto Sei pronta per la grande sfida: laccarti le unghie da sola. Scegli sempre smalti che non contengano sostanze nocive: formule senza toulene, canfora e formaldeide sono le migliori. Noi di Riccio utilizziamo gli Smith&Cult: scelta vastissima di colori, zero sostanze nocive e durata impeccabile. E sono altamente instagrammabili, il che non guasta. Qui un piccolo video di presentazione: per tutti i dubbi c'è il nostro staff! Usa sempre una base trasparente prima di passare al colore: protegge l'unghia e la rinforza. Per le correzioni, usa un bastoncino di legno intinto nel solvente con un po' di cotone; avrai un ottimo risultato!

Tre piccoli consigli che valgono in tutte le occasioni: - proteggi le mani con i guanti, - fai dei piccoli impacchi con crema idratante una volta alla settimana, - togli lo smalto tre giorni prima di una nuova manicure.

Pronta? Via libera al colore!

William Faulkner, Luce d'agosto

#checosastoleggendo

"L'uomo fa molto più di ciò che può o deve sopportare. E così finisce col credere di poter sopportare qualunque cosa. E questo è terribile. Che possa sopportare qualunque cosa, qualunque cosa." @DeLempicka

William Faulkner Luce d'agosto Adelphi pag. 423

Seduta sul bordo della strada, guardando il carro che viene su per la salita verso di lei, Lena pensa: 'Arrivata fino a qui dall'Alabama: una bella distanza'. Pensando non è neanche un mese che sono in viaggio e sono già in Mississippi, più distante da casa di quanto sono mai stata. ora sono più distante dalla segheria di Doane di quanto sono mai stata da quando avevo dodici anni. Prima che le morissero il padre e la madre non era mai stata nemmeno alla segheria di Doane, anche se sette o otto volte l'anno, di sabato, era andata in paese col carro, con un vestito di quelli comprati per corrispondenza e coi piedi nudi posati sul cassone e le scarpe rinvoltate in un pezzo di carta accanto a lei sul sedile. Le scarpe se le metteva poco prima che il carro arrivasse in paese. Quando diventò più grande chiedeva al padre di fermarsi prima di entrare in paese, scendeva dal carro e proseguiva a piedi. Non diceva a suo padre perché voleva camminare invece di rimanere sul carro, e lui credeva che fosse per via delle strade pavimentate, dei marciapiedi. Invece era perché secondo lei la gente che la vedeva e che la incontrava andando a piedi pensava che anche lei vivesse in paese. Quando aveva dodici anni il padre e la madre erano morti nella stessa estate in quella casa fatta di tronchi, tre stanze e un corridoio, niente reti contro le zanzare, in una stanza con una lampada a cherosene e tutt'intorno un vortice di insetti, il pavimento nudo reso liscio come argento vecchio dai piedi nudi. Lei era la più piccola dei figli viventi. Sua madre morì per prima. Disse, "Abbi cura del babbo". E così Lena fece. Poi un giorno suo padre disse, "Vai alla segheria di Doane con McKinley. Preparati a andare, sii pronta quando arriva". Poi morì. McKinley, il fratello, arrivò con un carro. Un pomeriggio seppellirono il padre in un boschetto dietro una chiesa di campagna, con una tavola di pino per lapide. La mattina dopo Lena se ne andò per sempre, anche se forse in quel momento non lo sapeva, sul carro insieme a McKinley alla volta della segheria di Doane. Il carro era stato preso in prestito e il fratello aveva promesso di riportarlo prima di sera.

Heinrich Boll, Opinioni di un clown

#checosastoleggendo

"Un artista ha la morte sempre con sé, come un bravo prete il suo breviario." @DeLempicka

Heinrich Boll Opinioni di un clown Mondadori pag. 232 euro 9,00

Era già buio quando arrivai a Bonn. Feci uno sforzo per non dare al mio arrivo quel ritmo di automaticità che si è venuto a creare in cinque anni di continuo viaggiare: scendere il marciapiede della stazione, salire il marciapiede della stazione, deporre la borsa da viaggio, levare il biglietto dalla tasca del soprabito, raccattare la valigia, consegnare il biglietto, dirigersi verso l'edicola dei giornali, comprare le edizioni della sera, uscire, far cenno a un taxi. Per cinque anni quasi ogni giorno sono partito da qualche luogo e sono arrivato in qualche luogo, la mattina ho salito e disceso scale di stazioni, il pomeriggio ho disceso e risalito scale di stazioni, ho chiamato taxi, ho cercato la moneta nella tasca della giacca per pagare la corsa, ho comprato giornali della sera alle edicole e, in un angolo riposto del mio io, ho gustato la scioltezza perfettamente studiata di questo automatismo. Da quando Maria mi ha lasciato per sposare Zupfner, quel cattolico, il ritmo è diventato ancora più meccanico, senza perdere in scioltezza. Per la distanza della stazione all'albergo, dall'albergo alla stazione, c'è un'unità di misura: il tassametro. A due marchi, tre marchi, quattro marchi e cinquanta dalla stazione. Da quando Maria non c'è più, qualche volta ho perso il ritmo, ho confuso l'albergo con la stazione, ho cercato nervosamente il biglietto ferroviario davanti al portiere dell'albergo, oppure ho chiesto all'impiegato che ritira i biglietti all'uscita della stazione il numero della mia camera. Qualcosa che non si può chiamare destino mi riportava alla mente il mio mestiere e la mia situazione. Sono un clown. Definizione ufficiale: attore comico, non pago le tasse per nessuna Chiesa, ho ventisette anni e uno dei miei numeri si chiama Arrivo e partenza: una (quasi troppo) lunga pantomima in cui lo spettatore confonde arrivo e partenza fino alla fine. Poiché questo numero generalmente lo ripasso un'ultima volta in treno (consiste di oltre seicento entrate e uscite di cui naturalmente devo ricordare la coreografia), non c'è da stupirsi che di tanto in tanto resti vittima della mia stessa fantasia: così mi precipito in un albergo, cerco con gli occhi gli orari delle partenze, riesco a trovarli, corro su e giù per una scala per non perdere il treno, mentre non devo fare altro che andare nella mia stanza e prepararmi alla rappresentazione.

Amélie Nothomb, Metafisica dei tubi

#checosastoleggendo

Di come Dio si è fatto uomo. E tutto grazie al cioccolato bianco belga. @DeLempicka

Amélie Nothomb Metafisica dei tubi Guanda pag. 121 euro 11,00

Due anni e mezzo. Grida, rabbia, odio. Il mondo è inaccesibile alle mani e alla voce di Dio. Intorno a lui, le sbarre del lettino. Dio è prigioniero. Vorrebbe nuocere, ma non ci riesce. Perciò si vendica sul lenzuolo e sulla coperta che continua a martellare con calci incessanti. Sopra di lui, il soffitto con le sue fessure; li conosce a memoria. Sono i suoi unici interlocutori, e perciò grida loro tutto il suo disprezzo. Ovviamente, il soffitto se ne infischia. Dio ne è contrariato. All'improvviso il campo visivo viene occupato da un viso sconosciuto e non identificabile. Cos'è? E' un umano adulto e, si direbbe, dello stesso sesso di sua madre. Passata la sorpresa iniziale, Dio manifesta l'insoddisfazione con un lungo lamento. Il viso sorride. Dio sa cosa vuol dire: stanno cercando di ammansirlo. Non funziona. Mostra i denti. Il viso lascia cadere qualche parola dalla bocca. Al volo, Dio le prende a pugni. I suoi pugni, stretti, gliene danno di santa ragione a questi suoni, fino a metterli K.O. Dio sa che dopo il viso cercherà di tendere la mano verso di lui. Ci è abituato: gli adulti avvicinano sempre le loro dita alla sua faccia. ecide che morderà l'indice della sconosciuta. Si prepara. Appare infatti una mano nel suo campo visivo, ma - stupore! - ha una barretta biancastra tra le dita. Dio non ha mai visto una cosa del genere e si dimentica di gridare. - E' cioccolato bianco del Belgio, - dice la nonna al bimbo che ha appena scoperto. Di queste parole Dio capisce solo 'bianco': sa cos'è, l'ha visto sul latte e sui muri. Gli altri vocaboli gli sono sconosciuti: 'cioccolato' e soprattutto 'Belgio'. Intanto la barretta è accanto alla bocca. - Si mangia, - dice la voce. mangiare: Dio sa cos'è. E' una cosa che fa spesso. Mangiare è il biberon, il purè con pezzetti di carne, la banana schiacciata con la mela grattugiata e il succo d'arancia. Mangiare ha un odore. Questa barretta biancastra ha un odore che Dio non conosce. Ed è migliore del sapone e della pomata. Dio ne ha paura e voglia allo stesso tempo. Smorfia di disgusto e acquolina in bocca. Con un'impennata di coraggio acchiappa la novità coi denti, la mastica, ma non serve: si fonde sulla lingua, rappezza il palato, gli riempie la bocca - e accade il miracolo. La voluttà gli dà alla testa, gli lacera il cervello e vi fa rimbombare una voce che non aveva mai sentito prima: "Sono io! Sono io, vivo! Io parlo! Non sono né egli né lui, io sono io! Non dovrai più dire egli per parlare di te, dovrai dire io. E io sono il tuo migliore amico: io ti procuro il piacere." E' stato allora che sono nata, nel febbraio del 1970, all'età di due anni e mezzo, sulle montagne del Kansai, nel villaggio di Shakugawa, sotto gli occhi di mia nonna paterna, per grazia del cioccolato bianco.

#BeautyTip: lo shampoo, the right way

Lo shampoo: croce e delizia. Spesso facciamo poco caso a quello che scegliamo, ci facciamo conquistare da un packaging colorato, dal consiglio di un'amica, dalla moda del momento e poi scopriamo che quel prodotto non fa per noi. O che non sappiamo usarlo a dovere.E' importante scegliere un prodotto che sia perfetto per i nostri capelli, che li nutra, li idrati e protegga il colore o i ricci. Evitate, se potete, shampoo che contengono siliconi e parabeni: sostanze che se usate a lungo sfibrano e disidratano i capelli. Di seguito, alcune regole d'oro per un lavaggio a regola d'arte.

- Diluite sempre lo shampoo. Non serve usarne una quantità smisurata, neppure se avete i capelli di Diana Ross. Poco prodotto, diluito con un po' d'acqua, laverà benissimo.

- Frizionate la cute. Il passaggio fondamentale per lo shampoo perfetto è il massaggio. Frizionate a lungo la cute senza essere troppo aggressive. Non tralasciate alcun punto: partite dalla nuca e arrivate alla fronte, passando per le tempie e le orecchie. Lasciate le punte libere di vivere, sarà lo shampoo stesso a lavarle.

- Risciacquate BENE i prodotti. Una delle causa più frequenti di dermatiti, forfora e desquamazioni è proprio un cattivo risciacquo dello shampoo. Il residuo irrita la cute.

- Usate SEMPRE un balsamo ristrutturante. Il balsamo è fondamentale per nutrire, sciogliere i nodi e rendere più agevole il passaggio del pettine. Senza balsamo si rischia di strappare i capelli e di lasciarli disidratati.

- Effettuate l'ultimo risciacquo con acqua fredda. L'acqua fredda chiude le squame del capello e aumenta la rifrazione della luce: i vostri capelli saranno più lucidi e brillanti.

- Non strofinate, strizzate, frizionate i capelli dopo lo shampoo. Una volta risciacquato accuratamente il balsamo, non stressate i vostri capelli: quello è il momento in cui sono più vulnerabili. Togliete l'acqua in eccesso passandoci le mani delicatamente e con un asciugamano tamponate.

Adesso siete pronte per la piega, riccia o liscia che sia. E voi, avete qualche trucco per lo shampoo perfetto?

Augusten Burroughs, Correndo con le forbici in mano

#checosastoleggendo

"Cerca il ridicolo in tutto e lo troverai." @DeLempicka

Augusten Burroughs Correndo con le forbici in mano Bur, Rizzoli pag. 296 euro 8,50

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Quando avevo più o meno dieci anni, la mia tenuta da passeggio preferita era un blazer blu, camicia bianca e cravattino rosso a clip. Sentivo che mi faceva sembrare importante. Come un giovane re asceso al trono dopo la decapitazione di sua madre. Mi rifiutavo categoricamente di andare a scuola se non avevo i capelli perfetti, se la luce non li solcava come una superficie lucida e uniforme. Volevo che i miei capelli assomigliassero in tutto e per tutto a quelli dei manichini maschili nella vetrina di Ann August, il negozio dove si serviva mia madre. Bastava un solo capello fuori posto per far finire la spazzola contro lo specchio, come me che correvo in lacrime in camera mia. E se sui vestiti erano rimasti dei pelucchi che mia madre non era riuscita a togliere con il rullo adesivo, ecco che quella diventava un'ottima ragione per restare a casa, anche meglio di un'infezione da streptococco. A dire il vero, l'unico giorno dell'anno in cui mi piaceva davvero andare a scuola era quando ci facevano la foto ricordo. Adoravo quando il fotografo, prima di andarsene, consegnava a ognuno un pettinino regalo, un po' come nei quiz televisivi. Durante tutta la mia infanzia, mentre gli altri bambini si prendevano a botte, giocavano a baseball e si infangavano, io ero in camera mia che lucidavo i miei anelli dell'umore placcati d'oro - quelli che cambiano colore a seconda dello stato d'animo e che mi facevo comprare da mia madre da Kmart - e ascoltavo Barry Manilow, Tony Orlando&Dawn e, inspiegabilmente, Odetta. Preferivo gli "album" ai più moderni nastri stereo 8. Gli album li vendevano dentro a certe bustine che mi ricordavano tanto la biancheria pulita. Inoltre le foto di copertina erano più grandi, il che mi rendeva più semplice contare i follicoli di peluria lucida sul braccio di Tony Orlando. Sarei stato perfetto come componente della famiglia Brady. Avrei fatto la parte di Shaun, il biondino educato che non crea problemi e aiuta Alice in cucina e poi taglia anche le doppie punte ai capelli di Marcia. Non solo avrei lavato Tiger, ma gli avrei anche passato il balsamo sul pelo. E avrei messo in guardia Jan da quel braccialetto sfigato che aveva fatto perdere alle ragazze la gara dei castelli di carte.

Mary McCarthy, Gli uomini della sua vita

#checosastoleggendo

"Prima di qualunque Sex&TheCity, Mary McCarthy ha saputo raccontare come dovrebbe vivere una donna libera." @DeLempicka

Mary McCarthy Gli uomini della sua vita Minimum Fax pag. 287 euro 15,00

La vita romantica era stata troppo dura per lei. In morale come in politica l'anarchia non è per i deboli. Il piccolo stato, torturato da dissidi interni, invita il conquistatore straniero. Le proscrizioni, la legge marziale, l'acquartieramento della soldataglia, l'esattore delle tasse, il giudice ingiusto, qualunque cosa, proprio qualunque cosa è più dolce della responsabilità. Il dittatore è anche il capro espiatorio; nell'assumere l'autorità assoluta si assume la colpa assoluta; e le masse oppresse, gemendo sotto il giogo, sanno di essere innocenti come agnelli, mentre pregano ipocritamente per la liberazione. Frederick immaginava che lei l'avesse sposato per un bisogno di sicurezza (questo era uno dei problemi fra loro due), ma quello che non capiva era che l'essere al sicuro dalla società dei telefoni o dal droghiere non era niente in confronto all'altra sicurezza che lui le dava, tenendola al riparo dall'essere perpetuamente dalla parte del torto, e che lei avrebbe mangiato pane e acqua, se necessario, pur di non uscire di prigione. Conoscere Dio eppure fare il male, questa era l'essenza stessa della vita romantica, una specie di processo elettrolitico in cui il catodo e l'anodo agiscono e reagiscono l'uno sull'altro per ionizzare l'anima. E, come dicevano tutti, la cosa non poteva andare avanti. Se non riesci a smettere di fare il male, devi cercare di dimenticare Dio. Se i tuoi occhi sono più grandi del tuo stomaco, cavatene assolutamente uno. Impara a misurare le tue capacità, non intraprendere mai più di quello che sei in grado di fare, così nessuno capirà che sei un fallimento, non lo saprai nemmeno tu. Se non riesci ad amare, smetti di provarci, perché in ogni tentativo rivelerai solo la tua povertà, e ogni letto in cui ti sarai coricata commemorerà una battaglia perduta. Chi tradisce è sempre in debito; nel migliore dei casi, può solo calcolare in rimorso il suo deficit d'amore, finché lo stesso rimorso diventa l'umile, vergognoso surrogato dell'amore.

Un anno di RiccioCapriccio

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Quest'anno da RiccioCapriccio sono successe un sacco di cose bellissime. Meglio, abbiamo fatto in modo che accadessero, grazie al vostro supporto e alla vostra partecipazione.L'anno è cominciato con due eventi molto importanti per chi fa il nostro lavoro: il World Wide HairTour di Londra e Il Forum del Parrucchiere Eccellente a Roma. RiccioCapriccio è stato convocato a Londra per il progetto di Un Taglio Solidale, la nostra iniziativa benefica che è stata presentata a tutti coloro che sono intervenuti alla manifestazione. Ringraziamo Davines, che ha voluto dare risalto al nostro lavoro. A Roma invece, siamo stati candidati per la comunicazione e il marketing. Il 30 ottobre abbiamo aperto la stagione con il Club delle Impedite, il nostro format dedicato a tutte coloro che vogliono imparare ad acconciarsi da sole e con stile. Le serate hanno avuto sempre un tema diverso: siamo passati dai ricci agli anni '60, dai beehive per un matrimonio ai capelli corti. Ospiti delle serate Lorenzo Bises con i suoi bellissimi fascinator e Veronica Benini aka Spora che ha chiuso la stagione con una lezione di portamento sui tacchi. Abbiamo poi partecipato come sponsor al corso ufficiale della Stiletto Academy, durante il quale abbiamo realizzato ciocche coloratissime e tatuaggi temporanei con il nostro logo. Non è finita qui: abbiamo organizzato dei corsi di make up, diretti dalla nostra MUA del cuore Marianna Camillò. Sei fortunate si sono diplomate passando dallo status di Impedita a quello di Consapevole. Sono venuti a farci visita i ragazzi dell'associazione Erasmus+ dalla Grecia che hanno scoperto come si lavora in un ecosalone, quali sono i prodotti utilizzati e l'impiego diretto. Allegra e la sua mamma ci hanno scelto per festeggiare un compleanno speciale: il Beauty Salon Party è quello che tutte abbiamo sognato da ragazzine! Impegnati da sempre nella promozione della lettura con i nostri #checosastoleggendo, abbiamo avuto l'onore di ospitare la scrittrice Erica Barbiani che ha presentato qui Salone per signora, il suo romanzo edito da Elliot, una casa editrice romana con un catalogo estremamente interessante. Valeria, Barbara e Alessandra hanno curato lo styling di due servizi fotografici di moda: per Nude Beach e per Anima Pop, due brand italiani di grande prestigio. Anche quest'anno RiccioCapriccio ha voluto investire sulla formazione dello staff organizzando un corso aperto anche ad altri colleghi con Mazella&Palmer. Nostri ospiti sono stati Faye Turner, esperta colorista e Jean Baptiste Mazella, fondatore del brand e stylist di fama internazionale. Per il Pride, abbiamo scelto di sfilare con dei grandissimi palloncini fucsia, sempre schierati in difesa dei diritti LGBT in Italia. Infine, chiudiamo con la soddisfazione più grande: il docufilm su Un Taglio Solidale, realizzato da Riccardo e Viviana Di Russo in collaborazione con Rai Cinema.

Tutto questo non sarebbe accaduto senza la vostra partecipazione, il vostro sostegno, le bellissime parole di motivazione, i commenti sui social, quelli dal vivo. Grazie, di cuore! Ci rivediamo a settembre con un programma tutto speciale.

#Checosastoleggendo summer edition: libri brevi, libri belli

Chi dice che leggere breve è sbagliato? Abbiamo borse pesantissime: tra la protezione solare e il latte nutriente per capelli non c'è spazio per l'ingombrante tomo di Anna Karenina. Quello possiamo sempre leggerlo a letto, no?Siccome RiccioCapriccio vi vuole bene, oggi vi propone un #checosastoleggendo diverso dal solito: cinque libri cinque, leggeri per il peso ma ricchi di contenuto. Hanno un massimo di 250 pagine, sono tascabili, perfetti da tirare fuori in ogni momento.

Nathanael West, Signorina Cuorinfranti, Minimum Fax.

Da quanto poteva vedere, nel parco non c'era alcun segno di primavera. Il marciume che ricopriva la superficie chiazzata del terreno non era del tipo che genera la vita. L'anno precedente, lo ricordava benissimo, neanche maggio era riuscito a vivificare questi prati sudici. C'era voluta tutta la brutalità di luglio per far uscire a forza qualche spuntone verde dalle zolle esauste.

Consigliato a chi fa le vacanze in città.

Amo stare da solo. Non ho mai trovato un compagno più intimo della solitudine. Molti di noi sono più soli in mezzo agli altri che quando se ne stanno nella loro stanza. Un uomo che pensa o lavora è sempre solo: lasciatelo dove sta. La solitudine non è misurata dalle miglia di distanza tra un uomo e il suo prossimo.

Consigliato a chi parte per la prima volta da solo o a chi ama la montagna.

Magda Szabo, La porta, Einaudi.

Sogno raramente. E se capita, mi risveglio di soprassalto in un bagno di sudore. In questi casi, poi, mi abbandono nel letto e medito sul potere magico e inesorabile delle notti aspettando che il cuore si calmi. Da bambina, o da ragazza, non facevo sogni, né belli né brutti, è la vecchiaia che mi trasporta senza sosta un orrore impastato di detriti del passato.

Consigliato a chi parte per l'Ungheria.

Joan Didion, Prendila così, Il Saggiatore.

I fatti sono questi. ora me ne sto distesa al sole e faccio un solitario e ascolto il mare e guardo un colibrì. Mi sforzo di vivere nel presente e di tenere lo shuardo fisso al colibrì. Non vedo nessuno di quelli che conoscevo un tempo, ma del resto me ne importa pochissimo di parecchie persone. Voglio dire, forse avevo tutti gli assi nella manica, ma a che gioco giocavo?

Consigliato a chi va in spiaggia e si sente una diva d'altri tempi.

Paco Roca, Rughe, Tunuè.

Proprio perché siamo vecchi, non abbiamo niente da perdere. Nemmeno andando in prigione.

Consigliato a chi ama le graphic novel piene di significato.

Reading is sexy. Buone vacanze!

Anteprime

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Da RiccioCapriccio accadono cose bellissime. Lo scorso 27 aprile nel nostro salone è stato girato un docufilm dedicato a Un Taglio Solidale, l'iniziativa che mette insieme il sostegno alla bellezza e la lotta alla violenza che abbiamo ideato ormai due anni fa.Un Taglio Solidale permette alle donne che attraversano momenti difficili nel lavoro di accedere a taglio e piega a 8 euro di cui 3 donati al CAM, Centro Ascolto Uomini Maltrattanti, il primo in Italia dedicato ai maschi che vogliono smettere di essere violenti. Qui è il senso profondo della nostra iniziativa: creare una rete di solidarietà tra donne impegnate nella lotta quotidiana per darsi denaro, serenità, lavoro, casa, gentilezza e ogni altra cosa possa farci vivere bene, metterci in connessione quante più possibili. Ne hanno parlato giornali, radio, riviste, siti web: il progetto è stato presentato anche a Londra grazie a Davines che lo ha inserito nel circuito di I Sustain Beauty. Infine, l'incontro con Viviana e Riccardo Di Russo, registi e produttori, che hanno scelto di raccontare le storie di alcune donne che hanno partecipato a Un Taglio Solidale e che hanno aperto il loro cuore. Coraggiose e bellissime, "Povere ma belle", come il titolo del docufilm appunto, realizzato in collaborazione con Rai Cinema. Stasera avremo il grande onore di poterlo visionare in anteprima, qui nel salone dove è stato girato. Vogliamo lasciare a voi qualche immagine di backstage, sperando che possiate sentirvi come ci siamo sentiti noi: fieri e soddisfatti (e anche un poco stelle del cinema per una volta). Vi ricordiamo che Un Taglio Solidale ripartirà il 21 settembre e sarà riservato alle ricercatrici precarie. Tutte le informazioni sul sito dedicato.

Torna Un Taglio Solidale il 21 settembre con le ricercatrici precarie

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Ritorna lunedì 21 Settembre 2015 Un Taglio Solidale, l’iniziativa che mette insieme il sostegno alla bellezza e la lotta alla violenza ideata da RiccioCapriccio Eco-parrucchieri nel cuore di Roma, a pochi passi dal Colosseo.Riapriamo la nuova stagione dedicando il nostro impegno alle ricercatrici precarie, una categoria di donne che non gode di alcuna tutela.

Un Taglio Solidale permette alle donne che attraversano momenti difficili nel lavoro di accedere a taglio e piega a 8 euro di cui 3 donati al CAM, Centro Ascolto Uomini Maltrattanti, il primo in Italia dedicato ai maschi che vogliono smettere di essere violenti. Qui è il senso profondo della nostra iniziativa: creare una rete di solidarietà tra donne impegnate nella lotta quotidiana per darsi denaro, serenità, lavoro, casa, gentilezza e ogni altra cosa possa farci vivere bene, metterci in connessione quante più possibili.

Partecipare è semplice: basta compilare il form che trovate qui. Sarete ricontattate per la conferma dell'appuntamento. Le prenotazioni saranno aperte dal 1 Settembre 2015 fino al 13 Settembre 2015. Risponderemo alle prenotazioni il 15 Settembre 2015. Tra tutte le prenotazioni che perverranno, RiccioCapriccio si riserva il diritto di selezione.

Ringraziamo fin da ora le donne che parteciperanno.

A Settembre con Un Taglio Solidale!

Dino Buzzati, Il deserto dei tartari

#checosastoleggendo

"Nel sogno non ci si libera mai della vaga sensazione ch'è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare." @DeLempicka

Dino Buzzati Il deserto dei tartari Oscar Mondadori pag. 233 euro 9,50

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Seduto in salotto, mentre tentava di rispondere alle tante domande, sentiva mutarsi la felicità in tristezza svogliata. La casa gli pareva vuota in confronto ad un tempo, dei fratelli uno era andato all'estero, un altro era in viaggio chissà dove, il terzo in campagna. Soltanto la mamma restava e anche lei dopo un po' dovette uscire per una funzione in chiesa dove l'attendeva un'amica. La sua camera era rimasta identica, così come l'aveva lasciata, non un libro era stato mosso, pure, gli parve di un altro. Si sedette sulla poltrona, ascoltò il rumore dei carri nella via, l'intermittente vocio che veniva dalla cucina. Solo se ne stava nella sua stanza, la mamma pregava in chiesa, i fratelli erano lontani, tutto il mondo viveva dunque senza bisogno di Giovanni Drogo. Aprì una finestra, vide le case grigie, i tetti dopo i tetti, il cielo caliginoso. Cercò in un cassetto i vecchi quaderni di scuola, un diario che aveva tenuto per anni, certe lettere; si stupì di aver scritto lui quelle cose, non se ne ricordava proprio, tutto si riferiva a strani fatti dimenticati. Si sedette al piano, tentò un accordo, riabbassò il coperchio della tastiera. E adesso? si domandava. Straniero, girò per la città, in cerca di vecchi amici, li seppe occupatissimi negli affari, in grandi imprese, nella carriera politica. Gli parlarono di cose serie e importanti, stabilimenti, strade ferrate, ospedali. Qualcuno lo invitò a pranzo, qualcuno si era sposato, tutti avevano preso vie diverse e in quattro anni si erano già fatti lontani. Per quanto tentasse (ma anche lui forse non ne era più capace) non riusciva a far rinascere i discorsi di un tempo, gli scherzi, i modi di dire. Girava la città in cerca dei vecchi amici - ed erano stati molti - ma finiva per ritrovarsi solo su un marciapiedi, con tante ore vuote davanti prima di far venire la sera. Di notte stava fuori di casa fino a tardi, determinato a divertirsi. Ogni volta usciva con le solite vaghe speranze giovanili di amore, ogni volta ritornava deluso. Riprese a odiare la via che lo riconduceva a casa solitario, sempre uguale e deserta.

David Foster Wallace, La ragazza dai capelli strani

#checosastoleggendo

David Foster Wallace è Dio. @DeLempicka

David Foster Wallace La ragazza dai capelli strani Minimum Fax pag. 300 euro 12,50

E' il 1986. Il cielo notturno della California è illuminato e silenzioso come un palazzo nobiliare deserto. Piccole paillettes bianche disegnano lente linee sulle strade in lontananza sotto l'appartamento caldo di Faye. Faye Goddard e Julie Smith sono stese sul letto di Faye. Si mettono una sopra l'altra a turno. Fanno sesso. Le grida di Faye tintinnano come monete contro le pareti di vetro del suo attico. Faye e Julie si rinfrescano a vicenda con degli asciugamani bagnati. Nude, si mettono in piedi davanti a una parete di vetro e guardano Los Angeles. Piccoli pezzi di Los Angeles si accendono e si spengono per un istante, ogni volta che una luce ostacola un'altra luce. Julie e Faye sono a letto, da amanti. Si scambiano complimenti sui loro corpi. Si lamentano della brevità della notte. Esaminano e riesaminano, con una sorta di entusiasmo infelice, le piccole ignoranze che necessariamente, dice Julie, delimitano la strada che porta a un qualunque vero legame fra due persone. Faye dice che Julie le piaceva già da molto prima che sapesse di piacerle. Vanno insieme a prendere l'Oxford English Dictionary per esaminare la voce "piacere". Si abbracciano. Julie è molto bianca, ha i capelli corti e spinosi. Di notte, attraverso i vetri, l'oscurità della stanza è punteggiata di piccoli pezzi di Los Angeles. Il buio scende pian piano intorno a loro e le avvolge come un guanto da giardinaggio. E' incredibilmente romantico.

I prodotti preferiti dello staff di RiccioCapriccio

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Come parrucchieri, abbiamo la possibilità di testare tantissimi prodotti per capelli. Ci sono quelli che ci deludono, quelli che non ci restituiscono l'aspetto che avevamo immaginato e quelli che invece ci rimangono nel cuore e diventano i nostri BFF, quelli di Davines e Kevin Murphy, per esempio.Così, vogliamo consigliarli a te: abbiamo tutte capelli diversissimi e ci auguriamo che questo post possa aiutarti nella scelta del prodotto giusto.

Barbara, la nostra colorista senior, ha capelli lunghi e selvaggi, tendenti al crespo. "I miei capelli sono difficili da gestire, hanno molto volume e si increspano facilmente. Se ti riconosci in questa descrizione e ami le texture idratate e naturali ti consiglio l'Oil non Oil della linea More Inside. Mi fa sentire già in vacanza con quest'effetto mare!"

Alice, la nostra esperta barbiera, ha capelli corti e decolorati, lisci. "I miei capelli sono molto secchi e hanno bisogno di grande idratazione. Per questo i miei alleati sono lo shampoo e il conditioner della linea Naturaltech, i Nourishing. I capelli dopo sono un miracolo di morbidezza, sono più forti e lucidi".

Laura, la nostra stylist inglese, ha capelli biondissimi, sottili e lunghi. "Mi piacciono gli shampoo e i conditioner che non appesantiscono la chioma ma che comunque idratano a fondo. I Well Being della linea Naturaltech fanno proprio per me!"

Valeria, la nostra colorista junior, ha i capelli spessi, corti, che tendono a gonfiarsi. "Adesso ho un caschetto molto geometrico che adoro ma per tenerlo sempre a posto ho bisogno di un prodotto che mi aiuti a lisciare ma che non mi inaridisca troppo. Per questo uso sempre il Fluido Stirante idratante: liscia benissimo, ha un effetto anti-umidità e lascia i capelli luminosi e non appiccicosi. E' fantastico!"

Cinzia, la nostra stylist senior, ha i capelli corti e ricci, tendenti al secco. "Mi piace che i miei ricci siano flessibili e idratati ma che tengano la piega. Per questo, uso il Crea Ricci quando asciugo i capelli con il diffusore: toglie il crespo e mi lascia i capelli strutturati ma liberi di essere accarezzati":

Tamara, la nostra SMM, ha i capelli lunghi, spessi e decolorati. "Chi ha i capelli decolorati come me sa quanto sia difficile mantenerli idratati. Per scongiurare l'effetto covone di paglia che rotola nella savana il mio alleato è il Milk Spray della linea OI. Idrata, aiuta i capelli ad asciugarsi in fretta, nutre a fondo, protegge dal calore del phon, fa tenere la piega a lungo e profuma come il paradiso. Credo di volerlo sposare."

Alessandra, art director, inverte la marcia e passa a Kevin Murphy. Ha i capelli colorati, di media lunghezza, molto sottili. "Lo shampoo e conditioner Plumping donano volume ai miei capelli pur lasciandoli leggeri e idratati. La piega dura più a lungo e passarsi le mani fra le ciocche diventa un'esperienza mistica!".

Franco, store manager, ha i capelli corti e la cute piuttosto irritabile. "Quando la mia cute fa i capricci, faccio lo shampoo con Detoxyfing della linea Naturaltech. Rinfresca, lenisce e pulisce a fondo con delicatezza. D'estate è il massimo!"

E tu, hai un prodotto per capelli preferito? E perché lo ami?

#BeautyTip: colori pastello sempre vibranti

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Se il tuo favoloso colore pastello ti sta abbandonando, non temere: oggi ti insegniamo un trucchetto facile facile per ovviare a questo inconveniente.Ti serve il tuo conditioner preferito e il tuo colore: in una coppetta mescola due cucchiai di tinta e uno di balsamo. Applicalo sui capelli bagnati come se fosse una maschera e lascia in posa per dieci minuti: colore ravvivato e capelli morbidissimi! Funziona solo con i pigmenti puri.

E tu, quali trucchi usi per allungare il tempo fra una colorazione e l'altra?

W. Somerset Maugham, Storie ciniche

#checosastoleggendo

Il cinismo come mezzo per raggiungere i nostri scopi. Maugham ne sa. @DeLempicka

W. Somerset Maugham Storie ciniche Adelphi pag. 221 euro 12,00

Le nozze si celebrarono all'ufficio di stato civile. Mrs Tower e io fummo i testimoni. Gilbert, con un elegantissimo completo blu, aveva l'aria assurdamente giovane e palesemente nervosa. Ma è un momento delicato per qualsiasi uomo. Jane invece mantenne la sua ammirevole compostezza; si sarebbe detto che si sposasse con la frequenza di una dama del grand monde. Solo un leggero colorito sulle guance suggeriva che sotto la calma vibrasse una una lieve eccitazione. Ma è un momento elettrizzante per qualsiasi donna. Indossava un abito di velluto grigio-argento nel cui taglio riconobbi la mano del sarto di Liverpool (evidentemente era una vedova che sapeva farsi valere), ma aveva ceduto alla festosità del momento concedendosi un ampio cappello a tesa larga, decorato da piume di struzzo azzurre. Gli occhiali dalla montatura d'oro rendevano il tutto oltremodo grottesco. Quando la cerimonia ebbe fine, l'ufficiale di stato civile (un po' sconcertato, mi parve, dalla differenza di età della coppia) strinse la mano a Jane e si congratulò in maniera prettamente formale; lo sposo, arrossendo un poco, baciò la sposa. E la baciò anche la rassegnata ma implacabile Mrs Towers; quindi Jane si voltò verso di me: era evidentemente appropriato che la baciassi a mia volta, e così feci. Confesso che all'uscita sentii un lieve imbarazzo sotto lo sguardo dei perdigiorno che stanno cinicamente a guardare le coppie di sposi, e fu con grande sollievo che salii sulla vettura di Mrs Towers. Ci recammo a Victoria Station, poiché la felice coppietta sarebbe partita per Parigi con il treno delle due, e Jane aveva insistito perché il banchetto nuziale si tenesse al ristorante della stazione. Diceva che la innervosiva non essere al binario per tempo. Mrs Towers, che partecipava solo per uno spiccato senso del dovere familiare, fece ben poco per garantire la riuscita del ricevimento; non toccò cibo (e non la posso biasimare, poiché era pessimo; ad ogni modo non sopporto lo champagne a pranzo) e la sua conversazione fu molto forzata. Jane invece fece onore all'intero menù con diligenza. "Sono dell'opinione che prima di mettersi in viaggio sia meglio mangiare come si deve" disse. Li accompagnammo al treno, poi tornai a casa con Mrs Towers. "Quanto tempo gli dai?" mi domandò. "Sei mesi?". "Speriamo che vada tutto per il meglio." risposi. "Non essere ridicolo. Non esiste nessun meglio. Non penserai mica che la sposi per qualche ragione che non siano i suoi soldi? E' ovvio che non può durare. Spero solo che si ritrovi a soffrire meno di quanto meriterebbe."

Francesca Marciano, Isola grande isola piccola

#checosastoleggendo

"La sua nuova vita la stava aspettando dietro l'angolo. Bastava solo saltarci dentro. Non c'era nulla da temere". @DeLempicka

Francesca Marciano Isola grande isola piccola Bompiani pag. 325 euro 18,00

Le rondini continuano a sfrecciare sotto il tetto. Sembrano impegnate in una specie di nascondino, o forse in un rito di accoppiamento perché non paiono stancarsi. Non sono abituata a vedere uccelli saettare dentro gli aereoporti. Diciamo pure che è un'esagerazione chiamare aereoporto un tetto di paglia retto da quattro colonne di cemento, e il pensiero dell'aereo sul quale stiamo per imbarcarci mi fa venire l'ansia. Se queste sono le dimensioni dell'aereoporto dell'Isola Grande e stiamo andando all'Isola Piccola, che razza di aereo potrà mai essere quello che ci porta fin lì? Osservo gli altri passeggeri. Non saremo più di dieci e anche questo mi preoccupa. Vedo grossi uomini nei loro kanzu bianchi (sto già usando la lingua locale grazie al libretto Teach Yourself swahili che ho comprato a Dar es Salaam) e la kofia, che ho appena appreso essere il loro copricapo ricamato a piccoli punti. A giudicare dalle dimensioni delle loro pance e degli orologi d'oro si direbbero piuttosto benestanti. Un paio di loro hanno accanto le mogli, creature minute, avvolte in una mantella nera che qui si chiama bui-bui. Gli uomini parlano ad alta voce, soprattutto tra loro o dentro dei vecchi Nokia - solo pochi hanno uno smartphone - mentre le donne non battono ciglio. Sono immobili come statue di sale circondate da grandi fagotti e scatoloni. Intravedo ceste piene di manghi, cartoni che contengono elettrodomestici, un ventilatore elettrico, un bollitore, un lettore dvd. Devono aver fatto shopping nel continente. Sull'Isola Grande non ho visto posti dove comprare articoli come bollitori e ventilatori. Solo pochi negozi di souvenir e un supermercato semivuoto. Una voce crepitante che arriva dall'altoparlante annuncia qualcosa in swahili, e l'uomo accanto a me scuote il capo con sdegno.

Capelli bellissimi in vacanza

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Come curare i capelli in vacanza? è la domanda che ci poniamo tutte quando siamo davanti al nostro beauty case e niente di quello che possediamo sembra essere adatto al caso.Oggi vi suggeriamo i prodotti che secondo noi sono un passepartout e che vi risolveranno un sacco di situazioni.

La Tangle Teezer: è una spazzola ergonomica, colorata e leggera che scioglie i nodi docilmente e non strappa i capelli grazie ai suoi dentini equidistanti. Perfetta per quelle giornate in cui la nostra chioma è ribelle e non vuole saperne di stare a posto. Per viaggiare è ideale la versione compact, piccola, leggera e con la protezione.

Linea SU Hair di Davines: shampoo/doccia, milk e maschera con Chinotto di Savona da presidio Slow Food, idratanti, antiage e protettivi, ideali per capelli molto aridi e sfruttati sempre a contatto con sole e salsedine. Inoltre, con l'acquisto di tre prodotti, in regalo un morbidissimo telo mare.

Sea Salt Spray di Davines: Avete presente Gisele che esce dall'acqua a grandi falcate agitando i capelli bagnati che sembrano perfettamente selvaggi? Ecco, questo è l'effetto che dona questo prodotto! Grazie al sale marino, dona pienezza e corpo con un finishing mat minimizzando il crespo.

Summer Shine Spray di Kevin Murphy: Immaginate di essere invitate ad una festa sulla spiaggia. La pelle abbronzata, un vestito leggero, i piedi nudi e mille luccichini dorati fra i capelli! Questo spray dona lucentezza e ripara i capelli grazie alla vitamina A, C ed E, al baobab, all'elicriso e agli estratti di bambù. Shine baby!

Hair refresher di Davines: questo è uno shampoo a secco, un prodotto jolly adatto alle situazioni di emergenza, quelle in cui non abbiamo il tempo di lavarci la testa e vogliamo dei capelli vaporosi e profumati. Non lascia residui, dona volume, non appesantisce.

Buona estate!