#checosastoleggendo
Una Giulia 1300, un gruppo scalcinato di uomini alla ricerca di una vita nuova, un agriturismo multietnico: una storia tutta da divorare.
Fabio Bartolomei Giulia 1300 e altri miracoli Edizioni E/O tascabili Pag. 281 euro 9,50
Ad arrivare è una vecchia Giulia 1300 verde scuro. L’auto vista in un centinaio di film, guidata a turno da poliziotti o da criminali, si ferma nel cortile con a bordo quello che a prima vista pare un contadino. Dai finestrini semiaperti esce un brano di musica classica. Sembra un errore di montaggio tra immagini e audio, dalla macchina di quel tizio mi sarei aspettato un brano neomelodico o una tarantella. Dio come sono cambiati i contadini. Mi avvicino all’auto pensando di vedere alla guida un tipo tarchiato, rugoso, con occhiali avvolgenti, un vestito color nocciola e la camicia bianca con il colletto che straborda dalla giacca. Un po’ Merola un po’ Manero. L’uomo spegne la radio, esca dall’auto e chiude lo sportello. La radio si riaccende da sola e l’uomo la zittisce tirando un cazzotto sul cruscotto attraverso il finestrino aperto. Resta qualche secondo in guardia, con lo sguardo puntato sulla radio poi, quando si convince di averla tramortita, si volta verso di me. I due maschi alfa mi lanciano appena un’occhiata, poi tornano a sfidarsi con quello che resta della palizzata. Claudio invece scartavetra a testa bassa per non essere coinvolto nella noiosa pratica con il vicinato. Sorrido al vecchio contadino, pronto a rifiutare cortesemente una proposta di vendita di formaggi locali. L’uomo si avvicina con una cordialità un po’ troppo teatrale e mi stringe la mano. Da queste parti la Nivea non sanno nemmeno cosa sia, penso. «Siete nuovi ‘e ccà?» chiede il vecchio. «Si, arrivati da un paio di settimane. Lei è un vicino?». «O’ paese è piccerillo, ccà siamo tutti vicini. Vi state aprendo ‘attività?». Si guarda intorno con circospezione. «Si, un agriturismo…». «E li tenete tutti i permessi, sì?». Vuoi vedere che è un poliziotto in borghese. «Sì certo, manca solo il via libera dei vigili urbani, ma quello arriverà a lavori ultimati». «Chille non contano manc’o cazz’. I permessi si chiedono a chi conta». [...] «E chi conta?» chiedo. «Ce sta gente che campa ccà da cient’anne. Famiglie vecchie assaje». La parola “famiglie” mi mette i brividi. E all’improvviso ecco che quel vestito, che non riuscivo ad attribuire in nessun modo all’immagine di un contadino, nella mia testa inizia a comabaciare perfettamente con l’immagine di un camorrista.
Bio Fabio Bartolomei è nato nel 1967 a Roma, dove vive. Scrittore poliedrico, è un affermato pubblicitario e autore di sceneggiature. Nel 2004 ha vinto il Globo d’Oro con il cortometraggio Interno 9. Nel 2011 si è fatto conoscere dal pubblico dei lettori con il suo romanzo Giulia 1300 e altri miracoli. Insegna scrittura creativa. L’ultimo romanzo, pubblicato da Edizioni E/O è We are family, del 2014.