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Godless: il western ma prodotto da Soderbergh

Mentre nel mondo si consumano noiosissime battaglie su cosa sia femminista o meno, tra campagne pubblicitarie fraintese ed altre cose poco interessanti, è uscita una serie molto bella che si chiama Godless, prodotta dal buon Soderbergh per Netflix.

L’ambientazione è di un marrone che più marrone non si può, perché siamo nel polveroso 1884, nel caro vecchio west. I protagonisti sono alcuni degli attori feticcio di Sorkin, che non c’entra niente ma che è sempre bene nominare invano in quanto genio della televisione. Ci sono infatti Jeff Daniels e Sam Waterson di The Newsroom e Merritt Wever di Studio 60, insieme alla beneamata Michelle Dockery di Dowton Abbey.

Tutte queste persone si ritrovano insieme nella ridente cittadina di Labelle, in New Mexico, abitata principalmente da donne molto, molto cazzute che si giostrano un fucile in mano con scioltezza. Tempo fa un’inondazione ha sterminato praticamente tutti gli uomini del paese e ora ci sono loro a tentare di sopravvivere nel clima molto poco disteso del vecchio west.

La lentezza del pilot è a tratti snervante ma il tutto è talmente pieno di poesia e delicatezza che una chance gli va data, anche solo per vedere Jeff Daniels nel ruolo del mega cattivo sterminatore di bambini e che al minuto 7 si fa tagliare un braccio a mani nude perché comunque lui può.

L’avvertimento infatti è d’obbligo: ci sono scene davvero crude, davvero trucide, e l’ambientazione western fa sì che poco di originale possa succedere. Sparatorie, cavalli, donne con vestiti splendidi e lunghissimi, saloon, cappelli e pistole.

Il solito, insomma ma con un gruppo di cazzutissime donne astiose e, loro sì, inconsapevolmente femministe.


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di Francesca Giorgetti

31 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.