consigli di lettura

10 libri da leggere in vacanza

Estate: tempo di vacanza, di lunghe nuotate, di sole, di riposo. Abbiamo finalmente un momento tutto per noi: perché non approfittarne per leggere un buon libro?

Qui te ne suggeriamo dieci, ce ne sono per tutti i gusti!

Alta fedeltà, Nick Hornby, Guanda

Questo è il libro perfetto se ti piace la musica: è ambientato a Londra negli anni ‘90. Il protagonista è Rob Fleming che gestisce un negozio di dischi sull’orlo del fallimento. E’ stato anche piantato dalla sua donna: insomma, il momento giusto per fare un po’ di analisi sulle sue relazioni. Spassoso ma profondo, pieno di riferimenti musicali, non vi deluderà.

Open, Andre Agassi, Einaudi

Lo sport non ti piace, per te il tennis è solo strabismo di venere? Questa autobiografia ti farà ricredere. Scritta dal campione Agassi con il giornalista premio Pulitzer J. R. Moehringer, è il racconto della vita di un grande atleta. Delicato, romantico, persino commovente: un buon modo per sentirsi sportivi senza sudare.

Americanah, Chimamanda Ngozi Adichie, Einaudi

Una giovane donna nigeriana, emigrata negli Stati Uniti per frequentare l’università di Princeton, decide di tornare al suo paese d’origine. Meraviglioso è l’avvicendarsi della storia d’amore con il suo compagno di liceo Obinze sullo sfondo dei cambiamenti e delle difficoltà culturali. La Adichie, durante un Ted Talk, ha pronunciato un discorso meraviglioso sulla necessità di diventare femministi, che è diventato poi un libro: guardatelo, è di grande ispirazione.

La più amata, Teresa Ciabatti, Mondadori

Un romanzo di formazione, di disprezzo, di mistero, il racconto di una magnifica ossessione: ne abbiamo parlato qui. Superbo.

Manuale per ragazze di successo, Paolo Cognetti, minimum fax

Una raccolta di racconti: sette ritratti di donne che si scontrano ogni giorno con la disperazione del presente. La scrittura di Cognetti è appuntita e asciutta e ci accompagna nel percorso di ritrovamento o di perdita della felicità.

L’arminuta, Donatella Di Pietrantonio, Einaudi

Un romanzo familiare, la storia di un ritorno alle origini: delicato e struggente, è un viaggio alla scoperta di sé. Indimenticabile.

Born to lose, Nicoz Balboa, Coconino Press

Un fumetto autobiografico della tatuatrice e blogger che si divide fra Roma e Parigi. Si rimane subito impigliati nella storia di Nicoz, ci si riconosce. Le tavole sono caotiche e bellissime e le forme di donna perfettamente riconoscibili. Adorabile.

Una storia nera, Antonella Lattanzi, Mondadori

Nella lista non poteva mancare un noir, per di più se magistralmente scritto. La storia di una coppia, separata, che si ritrova a cena per festeggiare il compleanno della figlioletta di 3 anni. Sembra tutto perfetto, le violenze e la gelosia quasi dimenticate, ma… Sorprendente.

Grande era onirica, Marta Zura Puntaroni, minimum fax

E’ il romanzo dell’esordio della blogger Una Snob. Profondissimo e tagliente, racconta la storia di Marta, una giovane donna intrappolata in amori assurdi e sbagliati, in rituali per scacciare l’ansia, sullo sfondo di Parigi, Siena e i boschi delle Marche. Un piccolo gioiello.

Madame Bovary, Gustave Flaubert, Garzanti

Leggere un classico: non è questo che ci ripromettiamo tutti di fare quando arriva l’estate? E’ la storia di Emma, una giovane donna fragile e intrisa di romanticismo, che sposa un medico. Presto la vita coniugale viene risucchiata dalla noia, dalle aspettative falsate della giovane. Sempre attuale.

Letture per l’estate, titoli da ombrellone però di qualità

Luca Ricci ha scritto per Ricci & Capricci, la sua rubrica su Il Messaggero che già dal nome ci piace tantissimo, una lista di libri da portare in vacanza. La ricondividiamo qui per voi! 

Ma perché sotto l’ombrellone bisogna sempre leggere libri pessimi? Best seller con trame dopate, giallini (stranieri o nostrani fa poca differenza, conta il diminutivo), chick-lit (sciocchezzai pieni di “cuore, sole e amore”), bio di cantanti o calciatori, ricettari. Per provare a contrastare questo luogo comune, di seguito ecco alcuni titoli per l’estate che mi sentirei tranquillamente di poter definire più che ottimi. Perché la lettura leggera- nei mesi da giugno a settembre sinonimo di “estiva”- non deve per forza di cose essere frivola.
 
“La letteratura italiana ha uno scrittore che non assomiglia a nessun altro”. Così Italo Calvino presentava Giorgio Manganelli al pubblico francese in occasione dell’uscita di Centuria oltralpe, nel 1985. Ma il discorso torna utile anche oggi che “Centuria” (Adelphi, pag. 316, 13,00 €) è appena uscito in formato tascabile. Sì perché Manganelli si può dire ancora un autore inedito e tutto da scoprire anche da noi, e non c’è niente di meglio di questi terribili raccontini metafisici per iniziare a conoscerlo.
 
A molti il suo nome non dirà assolutamente nulla, eppure Breece D’ J Pancake è una specie di mito per una nicchia ancora ristretta di appassionati. Morto suicida a soli ventisei anni, ha lasciato un unico libro di racconti intitolato “Trilobiti” (minimum fax, pag. 191, 16,00 €) in cui canta le piane del West Virginia e un’America desolata e minore con il calore entusiastico dell’autodidatta principiante e, al contempo, con i trucchi di un precocissimo maestro.
 
La leggerezza anziché il tema può riguardare la forma, quando ad esempio un’inchiesta prende il passo di una storia e, come all’interno di un caleidoscopio, i fatti vengono raccontati da diversi punti di vista: è il caso de “I treni non esplodono” (Piano B, pag. 155, 15,00 €) di Federico di Vita e Ilaria Giannini, in cui si ricostruisce la tragedia viareggina del treno merci carico di Gpl deragliato il 29 giugno 2009, e a parlare in prima persona sono un pompiere o il capostazione, un vigile o un autista della Croce Verde.
 
Tra il 1918 e il 1921 l’austriaco Karl Hans Strobl diresse quella che può essere definita come la prima rivista interamente dedicata al fantastico su scala mondiale, antesignana di Weird Tales. Adesso è possibile leggere una sintesi di quell’esperienza- fondamentale per chi voglia destreggiarsi e confrontarsi con il fantastico, genere che ama fantasmi e incubi- in “Il giardino delle orchidee” (Hypnos, a cura di Alessandro Fambrini, pag. 159, 20,00 €, con riproduzioni di illustrazioni e copertine d’epoca).
 
“Un giorno di festa” (Neri Pozza, pag, 139, 15,00 €) di Graham Swift è un romanzo nel solco della più classica tradizione inglese del dopoguerra: due famiglie dell’upper class immerse nelle verdi contee londinesi che consumano le loro domeniche un picnic via l’altro e la purezza di una promessa di matrimonio macchiata da una relazione ovviamente clandestina e ovviamente scandalosa. Con tanto di colpaccio di scena e decoro in frantumi.
 
Antonio Delfini e Silvio D’Arzo sono forse gli scrittori italiani più irregolari del nostro novecento; di sicuro per lunghi lacerti del novecento invisibili, scrittori amati da scrittori (a volte anche detestati, a onor del vero) e nulla più, soggetti a riscoperte lampo e ad altrettanti repentini oblii, chi volesse adesso riscoprili definitivamente può provare con “Scrittori da un ducato in fiamme” (Corsiero editore, pag. 155, 17,50 €) dello studioso Alberto Bertoni, dove l’innegabile piglio accademico è sempre temperato da una prosa discorsiva e perfino, a tratti, narrativa.
 
Ogni estate ciascuno di noi sogna di smaltire un po’ di libri arretrati, usciti magari da qualche anno e ancora non letti. Stavolta la mia preferenza va a "Cancroregina” (Adelphi, pag. 96, 10,00 €) di Tommaso Landolfi, il nostro scrittore più “weird” e immaginifico, ancora in attesa di essere tirato giù dal pantheon e conquistare la platea trasversale e ampia che meriterebbe. In questo delirio del 1950 uno scrittore scontento di sé (quale scrittore non lo è?) s’imbatte in uno scienziato pazzo che lo imbarca nella sua navetta per un viaggio spaziale in cui la catastrofe finale sarà un monologo esistenzialista sul “nulla”, degno di un Sartre o di un Moravia.

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