Open Style Lab, il laboratorio del design utile

Michael vive sulla sedie a rotelle e ha problemi a coniugare un vestiario elegante col fatto che le maniche gli diventano lerce subito per il fatto che toccano le ruote e quando piove deve spostarsi dalla macchina alla sedia a rotelle e si bagna. Così come Justin che ha bisogno di una giacca che non gli impedisca i movimenti e gli permetta di mantenere costante la sua temperatura corporea.

Eliza è autistica e ha una tolleranza tattile molto bassa per cui distrugge tutte le magliette che indossa. Anche Justin è sulla sedia rotelle a causa di una scoliosi che lo obbliga ad assumere una posizione piegata in avanti e ha bisogno di una giacca a vento che gli copra interamente la schiena e gli renda facili i movimenti.

Queste sono le quattro sfide progettuali dell'Open Style Lab, un laboratorio interdisciplinare tenuto e organizzato dal MIT, per gli studenti di design, ingegneria e terapia occupazionale, il cui scopo è creare dei vestiti con delle caratteristiche specifiche per persone disabili, le cui partecipanti erano  tutte donne.

Questo tipo di ricerca nel campo del design si chiama inclusive design. Oltre a progetti dedicati alle persone disabili, l'inclusive design si occupa di progetti per anziani, in particolare in ambito urbanistico o anche per oggetti per chi ha problemi con l'artrite o il Parkinson.

Ad ogni persona era dedicato un team diverso e alla fine ha vinto il Team Eliza. Hanno creato una maglietta che non ha cuciture (per cui non ci sono fili da tirare), ha dei bordi antistrappo ed è praticamente indistruttibile.