Il caldo. Il freddo. La pioggia. Il costo. Il fatto che sia gratis. Il sonno. Il tempo. Perché c’è l’aria condizionata. Perché non c’è l’aria condizionata. Vado stasera. Vado domani. È buio. C’è il sole. Sono da sola. C’è troppa gente. Mi stanco. Mi annoio.
“Ma come fai ad avere così costanza con l’attività fisica?” Esco tre volte a settimana, corro, soprattutto. Come faccio? Prima di tutto ho un obiettivo: prima era dimagrire, ora è essere più veloce e resistente per correre la mia prima maratona. Poi, ho imparato a riconoscere le scuse che il cervello mi mette davanti praticamente a ogni allenamento - anche gli sportivi più motivati, se sono sinceri, vi diranno che uscire alle 6 del mattino o la sera dopo una giornata di lavoro non diventa “facile”. Solo, si riesce a riconoscere il benessere che si prova e lo si mette davanti al resto. Con fatica, non neghiamolo. Quello che vi propongo oggi è una specie di gioco: il fact checking delle scuse che vi impediscono di fare sport. Valgono per la corsa, che è lì portata di mano, ma anche per la palestra o per la piscina.
Sta arrivando l’inverno, la prima cosa che verrà in mente è che dovete smettere di uscire a correre perché “fa freddo”. Allora. Parliamone ragazze. L’inverno a Roma non è inverno. Vengo da Torino, ho vissuto in Norvegia, se la temperatura non scende sotto zero siamo tranquille. E anche in quel caso si può uscire con precauzioni. Il freddo è una barriera facilmente superabile con una cosa che noi amiamo: un po’ di sano shopping in un negozio sportivo. Una tutina dai colori flashanti, giacca antivento e via. Non vestitevi troppo però: il corpo in attività fisica percepisce almeno 10 gradi in più di quelli indicati dal termometro. Di solito sopra i 10 gradi uso ancora le maniche corte, ma, in caso copro bene le orecchie con una fascia.
“Non ho tempo”. È impossibile. Ce l’hai. Devi solo trovarlo. Mezz’ora la mattina prima di andare a lavoro? Mezzora in pausa pranzo? Il sabato? La domenica? Quando torni a casa? 30 minuti. All’inizio conceditene solo 30. Cronometra quanto tempo stai su Facebook quando torni dall’università o da lavoro e poi dimmi se non puoi usare gli stessi minuti per una corsa.
Se invece pensi di poterti ricavare almeno un’ora, possiamo anche considerare la palestra o la piscina: per me questi due luoghi erano dei mangiatempo incredibili, nella mia mente andare in piscina occupava almeno 3 ore della giornata. “Oddio la pisciiina, devo avere mezza giornata libera”. Falso. Prepari la borsa la sera prima, trovi una piscina vicino a casa o vicino al lavoro e unisci il percorso per andarci a quelli di andata/ritorno dall’ufficio. 40 minuti di vasche, più 20 di doccia/capelli (i miei non si asciugano mai, se siete fortunate ci mettete anche di meno).
Ora tocca a te. Cosa ti impedisce di fare lo sport che preferisci? Se vuoi, scrivilo tra i commenti e factcheckiamolo insieme.
PS: Questa nella foto è Valeria Straneo, maratoneta olimpica italiana (corre i 42 chilometri in 2h23'44", meno di quanto ci metterebbe un autobus Atac). Anche Valeria odia il freddo, il vento e la pioggia. Anche lei vorrebbe starsene sotto le coperte al mattino. Non credeteci quando vi dicono che è "facile". Ma credeteci quando vi dicono che è bello.
SHOOT THE RUNNER
di Donata Columbro
Giornalista e consulente digitale con una missione: aiutare le storie a incontrare i lettori. Scrive di Africa e attivismo digitale su Internazionale, Wired Italia, Vita.it. Corre per godersi Roma quando non c'è nessuno per strada e lo racconta spesso su Snapchat (@dontyna).