Dopo Stranger Things, laggente sta andando un sacco in fissa per The Get Down. Pure questa targata Netflix, è una serie prodotta da uno che sulla sobrietà c’ha fondato una carriera: Baz Luhrmann.
Dopo mezzi capolavori (Moulin Rouge, Romeo & Juliet) e mezze boiate (Australia) il dottor regista ha deciso di produrre pure la nuova serie con, tra gli altri, Giancarlo Esposito. Indimenticato ed indimenticabile Gus Fring di Breaking Bad.
In The Get Down è abbastanza chiaro che uno dei protagonisti è lo stile fine anni ’70.
Pantaloni a zampa stretti stretti sulle cosce e larghi larghi alle caviglie, capelli cotonati fino all’inverosimile, colori sobri ed eleganti, carte da parati che mmmariiiahhh perchèèè?, bomber acetati, cappelli improbabili, giacchine alla febbre del sabato sera e tutta una serie di abiti al metà tra il raccapricciante e lo stile vero.
Qua la gente canta, canta e ha un desiderio fortissimo di continuare a cantare per sempre. Era d'altronde l’epoca della musica quella seria, quella dei ragazzi di colore che finalmente iniziavano a farsi notare. Insomma gli anni in cui i Jackson Five se la scoattavano e dominavano alla grandissima.
Tra donnine che dovrebbero essere casa e chiesa ma che invece vogliono sfondare nel mondo della musica, padri che son pure preti e OH MIO DIO MIA FIGLIA VENERA IL DEMONIO LE PIACE LA MUSICA ARRIVERA’ L’APOCALISSE, sti ragazzetti tentano di barcamenarsi in una Brooklyn, New York, terribilmente affascinante.
Se siete fan della musica e dello stile di vostra madre, vedeteneh!