dawson's creek

You, la serie di Netflix (o no?)

C’era per caso bisogno di una serie in cui Penn Bagdley, al secolo Dan Humprey e in arte Gossip girl, andasse in giro a stalkerare bionde? Sì, ce n’era bisogno. E Lifetime non si è persa l’occasione ed ha deciso di produrre proprio You, tratto da un libro di Caroline Kepnes, serie tv che wikipedia si azzarda a definire addirittura un thriller psicologico. Mi sembrano parole forti, sinceramente, ma chi sono io per contraddire il dottor Wikipedia? Nessuno mai.

La storia è semplice: Joe Goldberg è un libraio (la libreria si suppone sia sua) che si innamora a prima vista di una sua cliente. Forse la cliente più anonima della storia dei clienti, ma che dire. Il suo amore folle improvviso si risolve in uno stalking mattissimo nei confronti della povera Beck, che in realtà porella si chiama Guinevere e vuole tanto, tanto fare la scrittrice.

Senza spoilerare troppissimo, mi azzarderò solo a dire che il buon Joe fa cose niente affatto legali per assicurarsi l’amore di Beck e, tra le altre cose, fa fare una fine un po’ bizzarra anche alla sempre stupenda Shay Mitchell di Pretty Little Liars che qua interpreta una ragazza diciamo ambigua dal sempre bel nome Peach.

Scritto male, recitato malino, You è stato raccattato da Netflix che ci ha anche messo il suo marchio Netflix Originals dall’alto di non si è capito bene cosa visto che non è stato lui a produrlo. Ma a scriverlo è stato Greg Berlanti e sappiamo tutti quando ognuno di noi debba qualcosa al buon Greg (DAWSON’S CREEK!)

Dategli una chance, anche solo per inveirgli contro.


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

31 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie: puoi seguirla sulla sua pagina facebook Io veramente guarda



Dawson's creek. La morte di spensieratezza e stile

Se sei una persona nata negli anni '80/'90, è quasi impossibile che tu sia riuscita a scampare la messa in onda di Dawson's Creek. Per molti di noi, il telefilm creato da quel genio del male di Kevin Williamson è molto più di un programma tv. È la fottuta bibbia di tutti i nostri problemi adolescenziali. Come se i dramaaa delle storyline non bastassero (Jack e Doug, vi meritate una famiglia bellissima), le costumiste hanno pensato bene di regalarci lezioni di stile che, col senno di poi, sono un grandissimo MACOMECAZZOANDAVANOAGIRO?
La povera Joey era tutto un "sono povera e ho vestiti da povera", con quei top e quei maglioncini di flanella che addosso a lei facevano anche una discreta figura (facile se sei bona, eh?) ma se si provava a copiarne lo stile era per tutte noi La Fine.
Quello svantaggiato di Dawson, che già stava come stava con quel taglio di capelli imbarazzante, veniva vestito da quei sadici della produzione quasi esclusivamente con camicie da boscaiolo larghissime e gilet di lana su t-shirt bianche. Jen, tesoro bello, arrivava nella prima stagione con la nomèa da vacca di New York e poi me la facevano andare in giro per Capeside con maglioncini a collo alto, camiciette e vestitini anche piuttosto casti. Baldracca WHO?

Per grazia in mezzo a questa banda di stolti c'era Pacey, che lo potevi pure vestire con un saio e lui sì che era sempre favoloso. Sì, anche con le meches bionde.

A noi di quella generazione di sfigati, tutta discorsi noiosi e disagi, mancava solo di avere come punti di riferimento ragazzini vestiti normali, in effetti. Menomale poi è arrivato Gossip Girl, in cui ti potevi fare bei pianti bramando outfit che nessuno di noi potrà probabilmente mai permettersi.


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'
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di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.

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