alimentazione

L'alimentazione ideale per chi si allena... non esiste!

Cosa mangiare prima di andare a correre? E dopo? E durante? La pasta fa bene, no la pasta fa male, via i latticini, sì ai latticini perché c'è la proteina e no alla carne che fa venire il cancro, sì legumi no soia, viva l’avocado, abbasso i pomodori...
Ne sentirete e ne leggerete di ogni se cominciate a cercare informazioni nel campo nutrizione per lo sport. E ogni sportivo vi parlerà della sua dieta: c'è chi esce in totale digiuno, chi non rinuncia al caffè, chi può correre solo se il giorno prima si è preparato 200 grammi di carbonara. Da qualche settimana ho capito sulla mia pelle che l'unica risposta sensata alla domanda "quale dieta devo fare se mi alleno" è una sola: dipende.
E soprattutto non si trova nelle riviste né la leggerete in questo post.

Potete ascoltare i pareri di chi corre da anni, ma quello che potrà raccontarvi si basa esclusivamente sulla dieta che va bene per lui/lei: e non è detto che vada bene anche per voi. Accumulate pure informazioni, ma per pura curiosità. Poi, vi prego, andate da un professionista.

Perché vi dico questo? Perché ho sperimentato sulla mia pelle un regime alimentare auto costruito in base al “buon senso” e alle letture sparse su blog di alimentazione sana, mentre  una decina di giorni fa ho scoperto che per mesi mi sono quasi “avvelenata” con un ingrediente che mettevo ovunque.

L’antefatto

Quando ho cominciato la preparazione per la maratona che avrei dovuto fare a dicembre mi sono costruita una dieta cercando di mantenere sempre un equilibrio tra proteine e carboidrati, al massimo aggiungevo più pasta la sera o a pranzo in base all’attività fisica praticata. Pochi grassi e zuccheri, il resto più o meno abbondante, senza togliermi nulla. Sono molto curiosa e amo provare cose nuove, così ho trovato ricette che mi permettessero di variare soprattutto la “schiscetta” che mi portavo in ufficio. Ho scoperto per esempio di essere una carnivora che ama il tofu: quest’estate l’ho mangiato quasi due volte a settimana in ogni insalata. E poi giù di salsa di soia come condimento. Ah l’amata soia.

Il problema

La mia alimentazione fai da te non mi faceva né ingrassare né dimagrire, ma non era questo il mio obiettivo. Il mio obiettivo era reintegrare liquidi ed energie perse durante l’allenamento. Obiettivo fallito: mi è capitato di svegliarmi spesso di notte alla ricerca di cibo per crampi della fame dopo i lunghi della domenica.

La soluzione

Mi decido ad andare da una nutrizionista. Che, se è una professionista seria, vi chiede gli esami del sangue. Li faccio e qualche valore è fuori dalla norma. Comincio a seguire la sua dieta e intanto prenoto altri esami.

L’epilogo

Scopro che la SOIA, la mia migliore amica sulla tavola per molti mesi, per la sua capacità di interferire con la tiroide è esattamente l’ingrediente che devo evitare come la peste. Insieme ad altre gioie della vita come glutine e latticini, ma questa è un’altra storia su cui non mi dilungo.

La lezione che ho imparato e che non mi stancherò di ripetere a chiunque mi chieda cosa mangiare prima/dopo/durante l’allenamento è: vai almeno una volta nella vita da un professionista che può farti capire qual è la dieta più adatta a te. Ne va della tua salute.

 


SHOOT THE RUNNER

di Donata Columbro

Giornalista e consulente digitale con una missione: aiutare le storie a incontrare i lettori. Scrive di Africa e attivismo digitale su InternazionaleWired ItaliaVita.it. Corre per godersi Roma quando non c'è nessuno per strada e lo racconta spesso su Snapchat (@dontyna).